Risorgimarche, solidarietà e musica: in tanti al concerto di Fabi
Aleandro Petrucci, Sindaco di Arquata del Tronto (AP)
ARQUATA DEL TRONTO (AP) – Silvia e Alessandro non li noti subito. Da lontano sono due puntini colorati che si confondono tra le altre 2 mila e 500 macchie di colore che spiccano sul verde e sul blu di una torrida giornata di giugno. La marea umana si incammina lentamente lungo i tornanti che dalla Salaria salgono ai prati di Spelonga, la frazione di Arquata del Tronto che dalle 16.30 ospiterà il primo dei 13 appuntamenti voluti da Neri Marcorè in segno di vicinanza e per rilanciare l’immagine della regione nel dopo sisma: RisorgiMarche, la rassegna in cui la solidarietà segue il ritmo della musica. Tredici artisti, da Niccolò Fabi, che apre sui prati di Spelonga, a Fiorella Mannoia, da Max Gazzè a Ron, da Paola Turci a Samuele Bersani, da Daniele Silvestri a Francesco De Gregori, che si alterneranno fino al 3 agosto per accendere un faro su alcuni dei luoghi più suggestivi dei territori feriti.
Poi li affianchi, mentre la pendenza della strada sfida i muscoli già provati dal caldo, e gli zaini che hanno sulle spalle prendono improvvisamente vita. Quello di Silvia è un neonato di 6 mesi, quello di Alessandro, un bimbo di 4 anni. Sono fasciati alle schiene dei genitori con i marsupi e poi ci sono le sciarpe e i cappelli a tenerli ben saldi e protetti dal sole battente. Tutti insieme stanno scalando la loro personale giornata di solidarietà. “I nostri concerti sono tutti gratuiti – spiegherà Neri Marcorè un’ora più tardi, annunciando le note di Fabi -. L’unico costo è l’impegno per raggiungere i posti”. Non è un concerto qualunque, non è solo musica.
Il verde è dappertutto. Ma poco sotto, tra una radura e l’altra, le macerie di Arquata ricordano a tutti che questa è una terra ferita. Visto dall’alto, il paese distrutto è un pugno allo stomaco che interrompe l’armonia delle vette e della campagna estiva, in una istantanea ferma a 8 mesi fa. Il pianoro di Spelonga arriva all’improvviso da dietro un sentiero, accompagnato da una brezza che a 1.100 metri di quota è un vento leggero che stempera l’afa. Il palco è sul prato, i “posti a sedere” sono sul prato, il back stage è una tenda piazzata all’ombra, sul prato. Le rare zone d’ombra sono state prese d’assalto e il colpo d’occhio è impressionante: il fiume di persone che ha scalato la collina si è trasformato in un lago di puntini colorati sotto il sole in attesa della musica. Arrivano dall’Abruzzo, dalla Romagna, dal Molise, dalla Toscana, dal Veneto, dalla Puglia, dall’Umbria. C’è chi ha portato l’ombrellone, chi il cane, ci sono moltissimi bambini a piedi nudi sull’erba. C’è la voglia di esserci, che accomuna tutti.
Aleandro Petrucci, Sindaco di Arquata del Tronto (AP) |
“C’è tantissima gente! – dichiara soddisfatto - Stiamo cercando di dare una mano, ognuno a proprio modo, a chi ha subito questo dramma, attraverso un aiuto al turismo e la solidarietà di chi viene a passare anche solo una giornata in queste zone. Le polemiche, se ci sono state, sono davvero uno 0,1 per cento rispetto al mare di soddisfazioni, di felicità e di entusiasmo delle tante persone che oggi sono qui a benedire questo primo evento con Niccolò Fabi e gli Gnu Quartet. Spero che nei prossimi concerti questo mare di persone diventi sempre più grande e più potente e che la forza del sorriso aiuti a superare le tante difficoltà”.
“Guardare tutte queste persone è una grande soddisfazione – commenta il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci, sulla maglia, in evidenza, il messaggio ‘Il coraggio non trema’ -. Significa che la gente non ci ha abbandonato. Consideriamo Neri Marcorè un amico, più che l’artista che ammiriamo in tv: a pochi giorni dal terremoto era con noi, sotto le tende, con la sua chitarra poi ha promosso uno spettacolo per Arquata dopo il 30 ottobre. E’ la terza volta che viene ad aiutarci, ormai è uno di noi”.
Inevitabile una riflessione sull situazione in paese. “Non è bella – sottolinea con amarezza il sindaco -. Ho consegnato le chiavi di sole 26 casette, ci sono 500 mila tonnellate di macerie da smaltire e ne sono state portate via soltanto 30 mila: se non acceleriamo non si potrà parlare di ricostruzione. Ma noi ce la metteremo tutta perché la mia comunità vuole tornare in queste nostre montagne”. La voce si spezza, mentre il discorso va agli studenti. “I ragazzi hanno fatto la doppia iscrizione e spero di riportare in paese le famiglie entro settembre, quando dovrebbero essere pronte le altre 200 casette, perché avremo una scuola nuova ed è giusto che ci stiano gli alunni di Arquata. Sul territorio nasceranno 7 paesetti: al momento ne è stato realizzato solo uno”.
Sono le 16.30, il concerto inizia con puntualità. Niccolò Fabi e i musicisti dello Gnu Quartet raggiungono il centro del prato. Gli strumenti appoggiati sull’erba sono pura poesia. Tutto il resto è musica, applausi ed emozioni. “Oggi mi è sembrato – commenterà Fabi dalla sua pagina Facebook – che tutte le mie canzoni fossero in qualche modo state scritte per questo: per parlare dell’uomo e della natura, delle macerie e dalla compassione, delle distruzioni e delle ricostruzioni, del coraggio che non trema”. (Teresa Valiani)