17 luglio 2015 ore: 14:05
Giustizia

Rita Borsellino: “Non scoraggiamoci e continuiamo la nostra battaglia antimafia”

Intervenuta ieri a Palermo all'incontro “Legami di memoria” dedicato al fratello Paolo, è apparsa amareggiata ma risoluta ad andare avanti. Nonostante tutto credo ancora che valga la pena spendersi per un'antimafia autentica e non certo di facciata e di carriera"
Rita Borsellino

Rita Borsellino

PALERMO – “Non scoraggiamoci e continuiamo la nostra antimafia che parte dal basso”. Con queste parole Rita Borsellino, sorella di Paolo, ieri sera è intervenuta all’interno della manifestazione “Legami di memoria” promossa dall’ Arci nell’atrio della biblioteca comunale di Casa Professa a Palermo dove nel giugno di 23 anni fa tenne l’ultimo discorso Paolo Borsellino prima di essere ucciso. Nata nel 1994 l'iniziativa si tiene ogni anno in occasione della ricorrenza della strage di via D'Amelio.

Profonda e molto toccante è stata la sua testimonianza e non sono mancati gli inevitabili riferimenti alla vicenda del governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Secondo un'intercettazione il suo medico personale gli avrebbe detto "Lucia va fatta fuori come suo padre" (Lucia Borsellino è la figlia del giudice Paolo, in passato ha ricoperto il ruolo di assessore alla Sanità ndr). “Da quanto accaduto, all’inizio mi sono sentita schiaffeggiata – dice Rita Borsellino -.  Ho pensato che fosse l’ennesimo 19 luglio in cui ci sono rivelazioni che fanno tremare i polsi. E’ una cosa tremenda, bruttissima e veramente squallida. Ho visto il volto di Lucia e ho sentito le sue parole accoratissime e ho avvertito un pugno allo stomaco davanti a tutto questo. Poi è arrivata una smentita e in seguito è arrivata una contro smentita. Preferisco per il momento avere le idee più chiare davanti a un fatto che va affrontato con grande serietà. Ricordiamoci che proprio Paolo in questa biblioteca pronunciando il suo ultimo discorso parlò dei Giuda e in quel caso gli si incrinò la voce. Ecco allora proviamo a capire se ci sono dei Giuda che operano in un certo modo ma dobbiamo saperlo chiaramente. Vogliamo le conferme e i fatti e non solo parole, La verità è una sola ed è quella che tutti noi vogliamo conoscere subito e interamente. Una verità che ci porterà a capire con chi abbiamo a che fare”.

Rita Borsellino ribadisce con forza il grande bisogno di speranza di cui ha bisogno la città. “Nonostante tutto credo ancora che valga la pena spendersi per un'antimafia autentica e non certo di facciata e di carriera, quella che fa crescere e alimenta la speranza ogni giorno. Un'antimafia che si costruisce ogni giorno lavorando con i ragazzi, con i giovanissimi ma soprattutto seminando dal basso. La nostra città ha bisogno di tutto. Ha bisogno soprattutto di chiarezza, ma soprattutto di pace e di ritorno alla normalità per potersi sviluppare come era il sogno di mio fratello e di Giovanni Falcone. Loro ci hanno creduto fino in fondo e non li possiamo tradire”.

“Non dobbiamo scoraggiarci – ribadisce ancora con forza – ma occorre andare avanti con tenacia e determinazione. Da via D’Amelio deve continuare a nascere la speranza di cambiamento di questa nostra terra martoriata. Paolo ritorna a vivere ogni giorno negli occhi dei bambini e dei giovani che lo scoprono. In questi 23 anni di impegno sociale tante sono state le soddisfazioni che ho raccolto. Ricordiamoci sempre che la mafia vive e si nutre del silenzio di chi ha paura. Della mafia occorre parlarne in tutte le forme possibili perché soltanto in questo modo possiamo costruire una società diversa”. (set) 

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