31 agosto 2015 ore: 16:37
Immigrazione

Rom, corte Ue: ogni discriminazione va rimossa, anche se di poco conto

L'avvocato Guariso (Avvocati per niente) commenta il caso dei contatori elettrici ad altezza inaccessibile ai rom che è stato sottoposto all'Ue: "Dare dei ladri ai rom o a chi abita in una data zona di una città è di per sé discriminatorio, proprio perché si tratta di un'accusa generica e non provata"
Rom sinti corteo

MILANO - Accusare i rom di essere tutti ladri è discriminatorio. Lo ha stabilito in una sentenza la Corte di Giustizia dell'Unione Europea chiamata a pronunciarsi su una curiosa disputa sull'altezza dei contatori elettrici in alcuni quartieri di Dupnitsa, cittadina nel sud ovest della Bulgaria. In quelli abitati in maggioranza dai rom la compagnia elettrica Chez RB ha installato i contatori su pali di cemento a un’altezza di 6 o 7 metri. Negli altri quartieri della città (in cui i Rom non sono così numerosi) i contatori sono invece collocati a un’altezza di 1,70 metri, nella maggior parte dei casi direttamente presso i consumatori o sulla facciata o sui muri di recinzione. Secondo la Chez Rb, questo diverso trattamento è dovuto al fatto che dove abitano i rom ci sono più allacciamenti abusivi. Una cittadina, non di etnia rom, ha fatto ricorso, perché si sente danneggiata, in quanto non può così controllare i propri consumi. Il caso è arrivato fino alla Corte Europea, che ha emesso una sentenza che va ben oltre il singolo caso e che fissa alcuni principi in tema di discriminazioni. 

Il primo principio è che è discriminatorio attribuire genericamente dei reati a un gruppo di persone. "Proprio l’attribuzione di un comportamento illecito a un gruppo etnico nel suo complesso costituisce per la Corte prova rilevantissima che la prassi si fonda su stereotipi o pregiudizi ed è proprio per questo discriminatoria", commenta l'avvocato Alberto Guariso sul sito dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione. Quindi dare dei ladri ai rom o a chi abita in una data zona di una città è di per sé discriminatorio, proprio perché si tratta di un'accusa generica e non provata. 

Il secondo principio è che qualsiasi discriminazione va rimossa. Anche se si tratta di un episodio di poca importanza, come si potrebbe pensare nel caso dei contatori elettrici. Di per sé in questo caso nessuno viene privato di un servizio essenziale come può essere quello della luce, ma si è di fronte comunque a un diverso trattamento riservato a un gruppo etnico e pertanto va rimosso. 

Infine, anche chi non appartiene al gruppo etnico discriminato può far ricorso ai giudici. Come nel caso della signora bulgara, che rom non è ma che per il solo fatto di risiedere in quel quartiere si ritrova il contatore a 7 metri d'altezza. (dp)  

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