Rom e sinti, "non dimenticare le 500 mila vittime del nazismo"
ROMA - "Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, la persecuzione dei cittadini ebrei, la deportazione, la prigionia e la morte di cittadini italiani. Il legislatore dimentica di commemorare la morte di 500 mila rom e sinti vittime del genocidio nazi-fascista: un periodo consegnato alla storia con il nome di Porrajoms in Italia che si può dividere in quattro fasi". E' quanto si legge in una nota dell'associazione 21 luglio. Che prosegue: "Già nel 1926 una Circolare del Ministero degli Interni dispose il respingimento delle carovane entrate nel territorio anche se 'munite di regolare passaporto' e l’espulsione dei soggiornanti di origine straniera. Tra il 1938 e il 1942 avvenne la 'pulizia etnica': famiglie rom e 'zingari' deportati al confino per arrivare alla costruzione del primo campo di concentramento di Tossicia, nel teramano. Il rastrellamento vero e proprio si ebbe a partire dal 1940 per i rom di nazionalità italiana. Si giunse poi alla 'soluzione finale', momento in cui 500 mila rom e sinti europei morirono nei campi di sterminio insieme a ebrei, omosessuali, dissidenti politici e disabili".
L'Associazione 21 luglio, con il patrocinio di “Progetto Memoria”, organizza per domenica 3 febbraio a Roma un momento di riflessione, di commemorazione per abbracciare le due Memorie dal titolo “Shoah-Porrajmos”. La passeggiata avrà inizio alle 11 presso Largo 16 ottobre 1943 con la testimonianza del sopravvissuto Lello Dell’Ariccia. I partecipanti si sposteranno poi in una passeggiata libera verso Piazza degli Zingari dove lo storico Luca Bravi, accompagnato da alcune testimonianze, racconterà la vicenda del Porrajmos in Italia. L'evento sarà accompagnato dalla musica di Santino Spinelli, dalle canzoni di Maurizio Di Veroli e dalle riflessioni della giornalista Annalisi Camilli e dell’antropologo Piero Vereni. Si concluderà in Piazza degli Zingari alle ore 12.30 con un omaggio presso la targa che ricorda lo sterminio del popolo rom. Ogni singolo partecipante è invitato a portare un fiore da deporre in piazza degli Zingari.
Hanno aderito all'iniziativa fino ad ora (in ordine di adesione): Associazione Progetto Memoria, Laboratorio di Pratiche Etnografiche dell’Università di Tor Vergata, A Buon Diritto, Arci Solidarietà, Associazione Radicali Roma, Gruppo EgualMente, Partito Democratico di Roma.
"In vista di questa Giornata della Memoria - sottolinea Carlo Stasolla - resta la grave amnesia relativa allo sterminio di queste comunità, una ferita aperta che pesa sulla coscienza dei nostri legislatori. Nelle passate legislature erano stati presentati senza successo in Parlamento disegni di legge che prevedevano di includere il riferimento allo sterminio di rom e sinti nella legge istitutiva della Giornata della Memoria. Nell’attuale corso sembra che ciò ancora non sia stato neanche preso in considerazione. Auspichiamo che deputati e senatori sensibili al tema possano al più presto promuovere iniziative affinché, il simbolico abbraccio delle Memorie, organizzato a Roma il 3 febbraio, possa divenire una realtà che aiuti a guardare al passato con meno ipocrisia e maggiore senso di responsabilità".