28 maggio 2015 ore: 15:42
Immigrazione

Rom in Italia, una presenza tra le più basse d'Europa. In 40 mila nei campi

In Italia vivono tra i 120 mila e i 180 mila rom e sinti (0,25 per cento della popolazione totale) solo il 3 per cento è effettivamente nomade. Nel 2014 sono stati registrati 443 discorsi di odio contro i rom, di cui l’87% da parte di politici.
Contrasto Bambini rom per strada

Bambini rom per strada

ROMA - In Italia vivono tra i 120 mila e i 180 mila rom e sinti, pari allo 0,25% della popolazione totale, di cui, solo il 3% persegue uno stile di vita itinerante. Sono le stime del Consiglio d’Europa a sottolineare che la loro presenza in Italia, rappresenta una delle percentuali più basse d’Europa (dove vivono 12 milioni di rom e sinti di cui 6 milioni nell’Ue). Circa la metà dei rom e sinti presenti nel nostro paese ha cittadinanza italiana, si stima che il 60 per cento del totale abbia meno di 18 anni e che siano 15 mila i minori rom nati e cresciuti in Italia a rischio di apolidia. Scendendo nel dettaglio si scopre che 40 mila rom e sinti vivono in insediamenti formali e informali, all’interno dei cosiddetti campi (lo 0,06 per cento). La maggior parte di rom e sinti si concentra nel Lazio, in Lombardia, in Calabria e in Campania. Si registrano numeri consistenti anche in Piemonte, Abruzzo e Veneto. Un quarto dei rom che risiede nei campi vive in Lazio, mentre si arriva al 51 per cento se si prendono in considerazione anche Lombardia e Piemonte. 

A distanza di 3 anni dal varo della Strategia nazionale per l’inclusione di rom, sinti e camminanti (adottata nel febbraio 2012 dal governo italiano in seguito alla Comunicazione 173/2011 della Commissione europea che fa rientrare l’inclusione dei rom tra le priorità dell’Ue per il 2020), le condizioni di vita di queste comunità non sono cambiate molto. E' quanto emerge dal Rapporto annuale 2014 dell’Associazione 21 luglio. Nel 2014 secondo l’associazione, a Roma sono stati documentati 34 sgomberi con 1.135 persone coinvolte per una spesa stimata in oltre 1,3 milioni di euro, mentre a Milano nel periodo gennaio-settembre 2014 ne sono stati registrati 191 con 2.276 persone coinvolte. "La diffusione di pregiudizi e stereotipi su rom e sinti, che dell’antiziganismo (razzismo contro i rom o romfobia) sono il principale propellente, risulta elevatissima nel nostro paese" anche per responsabilità di politici e operatori dell’informazione: nel 2014 su 443 discorsi di odio contro i rom e i sinti (di cui 2014 gravi) l’87 per cento proveniva da esponenti politici mentre circa il 70 per cento è stato registrato nelle 5 regioni ‘ex emergenza’ (Lombardia, Lazio, Campania, Veneto, Piemonte) dove c’è il maggior numero di campi autorizzati.

La minoranza più discriminata in Europa. Nell’immaginario collettivo italiano "la presenza dei rom e dei sinti è ritenuta numericamente rilevante in quanto percepita come fastidiosa, molestatrice e attentatrice alla pubblica sicurezza” si legge nel Rapporto della 21 Luglio. "Rom e sinti storicamente rientrano, insieme ad altri gruppi minoritari spesso svantaggiati e/o vulnerabili, tra i capri espiatori d’eccellenza verso cui rigurgitare malcontento e rabbia, soprattutto in momenti di congiuntura economica sfavorevole". Ma in Europa la situazione non cambia. In Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Regno Unito e Spagna, la maggior parte delle persone ha un’idea negativa delle minoranze che vivono nel loro paese: musulmani, ebrei e in particolare rom. Il dato emerge da un’inchiesta condotta nel 2014 dal "Pew Research Centre" autorevole istituto di ricerca americano che ha indagato l’entità dei sentimenti antizigani in 7 paesi europei. Il nostro paese conquista il primato della classifica con l’85 per cento di opinioni negative seguito dalla Francia (66 per cento). (slup)

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