Roma, i vigili scortano gli autistici in centro. Poi mandano le multe
ROMA – E' una storia incredibile, che se non fosse tragica, sarebbe comica: da ieri piovono multe nelle case delle persone autistiche che, il 18 settembre scorso, hanno partecipato all'Insettopia Tour. “Doveva essere la giornata dell'orgoglio autistico, avevamo faticosamente convinto le famiglie a vincere la propria ritrosia, riprendendosi con i figli autistici quella città sempre piena di barriere mentali. La risposta è stata una multa. Sono davvero turbato”, commenta Gianluca Nicoletti, giornalista e papà di Tommy, ideatore dell'iniziativa, a cui aveva partecipato insieme a suo figlio. Il corteo, lo ricordiamo, era composto da 20 Smart elettriche ultratecnologiche a noleggio: aveva attraversato il centro della città, dai Parioli fino al Campidoglio, per concludersi poi al Cnr, con la presentazione del libro di Nicoletti, “Alla fine qualcosa ci inventeremo”.
Era stata una giornata piena di gioia e di ottimismo: quella città così difficile e ostile, che spaventa chi ha un figlio autistico, condannandolo spesso all'isolamento, quando non agli “arresti domiciliari”, finalmente veniva conquistata dal festoso corteo di famiglie. E come quel corteo era simbolo di questa ritrovata libertà e del desiderio, sempre vivo ma mai chiaramente manifestato, di uscire allo scoperto, ora anche quelle multe, recapitate ieri e oggi ad alcuni dei partecipanti (ma attese da tutti, ora che la notizia sta passando di casa in casa) assume un valore altrettanto simbolico. “E' un gesto terribile – commenta Nicoletti – Una risposta orribile da parte della città. Sono completamente sconvolto, costretto a giustificare alle madri come sia potuto accadere che, nel giorno in cui avevamo espresso il nostro orgoglio di poterci riprendere la città, scortati peraltro dai vigili urbani, per un inghippo burocratico ora ci troviamo con queste multe in mano”.
La multa “è di 93,88 euro, per transito in corsia preferenziale a via del Tritone – ci spiega Matteo Palmieri, che al corteo, quel giorno, partecipava insieme a suo fratello Marco – Non capisco come possa essere successo – aggiunge – visto che eravamo scortati dai vigili urbani. Ora ci è stato detto di non pagare, si farà a quanto pare un ricorso collettivo: una bella seccatura, una cosa assurda”.
La prima a comunicare la notizia è stata, ieri, Stefania, che in un messaggio al gruppo di Whatsapp di cui fa parte ha scritto: “Oggi è arrivata una multa a mio padre per essere passato nella corsia preferenziale con la Smart il giorno del raduno, quando eravate tutti insieme in fila. Ma come è possibile? E poi, come sono risaliti a papà?”: tutto è ancora da chiarire, ma intanto Riccardo Colicchia, che aveva organizzato l'iniziativa, come Aci Consult, insieme a Nicoletti, rassicura: “ho sentito il vicecomandante che ci scortava quel giorno, dandoci indicazioni su dove passare... mi ha detto – spiega – che probabilmente la multa è stata fatta in automatico dal sistema di telecamere attivo su alcune corsie preferenziali. Sicuramente il comune, che ha autorizzato l'evento, non ha informato l'Agenzia della mobilità, che gestisce il sistema di sorveglianza. Ovviamente – conclude – la multa non deve essere pagata. Provvederemo a predisporre un ricorso all'Agenzia per farla annullare”.
Se è certo quindi che si tratti di un errore burocratico e che, in definitiva, nulla dovranno pagare queste famiglie, pesa il significato simbolico della vicenda: “quella che doveva essere la giornata del libero accesso alla città, è stata sanzionata. La burocrazia impietosa si è nuovamente abbattuta sulle nostre teste, lasciandoci intendere che avevamo osato ciò che non potevamo permetterci. La città, insomma, sanziona gli autistici dopo aver dato loro l'illusione che potessero circolare liberamente”. (cl)