24 febbraio 2015 ore: 15:27
Immigrazione

Roma, il prefetto promette più garanzie per i richiedenti asilo

Ieri manifestazione organizzata dall’Unione sindacale di base. Valentina Greco: “I diritti dei lavoratori devono andare di pari passo con quelli dei richiedenti asilo”. Il 28 marzo manifestazione a Milano
Roberto Arcari/Contrasto Rifugiati: somali, etiopi ed eritrei richiedenti asilo politico si corpono il volto

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ROMA – Prosegue la battaglia dell’Unione sindacale di base (Usb) per migliori condizioni di vita e di lavoro da parte di richiedenti asilo e minori non accompagnati ospiti del nostro paese, da un lato, e operatori sociali impegnati nei servizi di accoglienza dall’altro. Una battaglia che ieri ha messo a segno un risultato importante: l’assicurazione di maggiori garanzie e tutele da parte del prefetto Angelo Malandrino, in rappresentanza del ministero degli Interni, e dell’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Francesca Danese. Tra gli impegni assunti dal prefetto e l’assessore alle Politiche sociali al termine di una manifestazione che si è svolta, sempre nella giornata di ieri, a Piazza dell’Esquilino, la possibilità di usufruire delle misure di accoglienza anche per i richiedenti asilo la cui richiesta è stata bocciata in Commissione e sono in attesa di ricorso, l’aggiudicazione degli affidamenti del servizio di accoglienza al di fuori della logica del massimo ribasso, il rafforzamento dei controlli in relazione all’effettiva erogazione dei servizi e l’adeguamento dei contratti di lavoro alla durata degli appalti.

“Abbiamo portato in piazza le nostre istanze perché non è possibile scollegare i diritti degli utenti delle strutture di accoglienza con quelli dei lavoratori che erogano questi servizi – spiega Valentina Greco, delegata Usb e operatrice del centro per minori non accompagnati Salem, gestito da una delle tante realtà che negli scorsi anni hanno gravitato intorno alla cooperativa sociale Ventinove giugno di Salvatore Buzzi, nota per essere finita al centro dell’inchiesta Mafia Capitale. –. Mentre qualcuno si arricchiva e si riempiva le tasche col malaffare, i soldi venivano tolti a noi operatori che erogavamo i servizi e ai destinatari dei servizi erogati. Da noi il sistema degli appalti non funziona – prosegue l’operatrice –. I contratti di noi lavoratori più giovani all’interno delle cooperative erano anche di un mese o un mese e mezzo, a fronte di appalti la cui durata poteva essere di uno, due o perfino tre anni”. Inoltre, lo scorso dicembre, le cooperative collegate alla Ventinove giugno sono state commissariate e i conti bloccati, tanto che i lavoratori hanno dovuto attendere fino a metà gennaio per ricevere un nuovo stipendio.

Al termine della manifestazione, alla quale hanno partecipato anche i 13 richiedenti asilo espulsi dal Centro di accoglienza gestito dalla Eriches 29 di Ponte di Nona per aver protestato per le condizioni di vita all’interno della struttura, una delegazione Usb ha incontrato il prefetto Malandrino e l’assessore Danese, a cui sono state descritte le varie carenze a spese di richiedenti asilo e minori non accompagnati: mancata erogazione dei servizi minimi come gli abbonamenti mensili dei mezzi pubblici, ticket restaurant, pocket money, cure mediche, bagno schiuma, indumenti, detersivi e altri beni primari come acqua calda e riscaldamenti. “È stato un incontro positivo – è il commento di Valentina Greco –. Lo stesso prefetto ci ha esortato a portare avanti la nostra azione di denuncia , cosa che noi faremo fornendo tutti i dettagli del caso”. Nel frattempo la battaglia dell’Usb prosegue il 23 marzo prossimo sempre in Piazza dell’Esquilino a Roma, dove saranno presenti delegazioni da varie città d’Italia, per darsi appuntamento il 28 marzo a Milano. (ap)

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