Roma, sgombero tra le tensioni a Ponte Mammolo: “Nessun preavviso”
ROMA – E’ stato sgomberato questa mattina il campo di Ponte Mammolo, alla periferia di Roma. All’interno c’erano circa 200 persone, tra cui anche molti eritrei in fuga dal loro paese. I vigili sono entrati alle prime luci dell’alba per dirottare le persone verso alcuni centri di accoglienza. Ma non sono mancate le tensioni: i residenti hanno alzato delle vere e proprie barricate per non far passare le forze dell’ordine. “La baraccopoli è stata smantellata e le persone sono state dirottate nei centri senza nessun preavviso - denuncia Prime Italia, un’associazione che lavora all’interno del campo - fin dall’inizio è sempre stato quello di arrivare a rendere inutile la presenza del campo, ma facendolo in maniera corretta, partecipata e graduale considerando che gli abitanti sono persone traumatizzate e in alcuni casi vittime di tortura”.
La baraccopoli di Ponte Mammolo è situata in via delle Messi d'Oro, ed è conosciuta anche come "Comunità della Pace". Si tratta di un insediamento nato in modo spontaneo nel 2003. Nel tempo all’interno sono state edificate piccole costruzioni in muratura, legno, cartongesso e baracche in lamiera. Nelle strutture in muratura vivono soprattutto sudamericani, a cui ha fatto visita anche Papa Francesco in un recente incontro nel quartiere. Adiacente alle casette sorgono poi degli insediamenti di lamiera e alcune roulotte. “Questo sgombero è stato deciso in modo unilaterale – denuncia Prime Italia – condanniamo con forza la gestione di quanto avvenuto e chiediamo all’assessora alle politiche sociali di Roma Capitale, Francesca Danese, e all’assessore alle politiche sociali del IV Municipio, Maria Muto, le ragioni di tale improvvisa accelerazione e della totale mancanza di consultazione con la società civile che per anni, in assenza assoluta delle istituzioni, si è occupata della vita di queste persone”.
Nel campo Prime Italia lavora da oltre due anni per dare supporto alla persone che vivono “una realtà drammatica”. Uno dei progetti avviati è “Progetto del Cuore”, nato in collaborazione con Leroy Merlin. “E’ stata avviata un’analisi sulla salubrità dell'acqua, inutilizzata dagli abitanti del campo in quanto considerata nociva, che è risultata potabile – sottolinea Prime Italia - Nei mesi di aprile e maggio del 2014 sono stati realizzati corsi di formazione per l’acquisizione di competenze specifiche nell’ambito delle ristrutturazioni degli ambienti domestici (posa del pavimento, cartongesso, posa di porta e finestre). Alla fine del percorso di formazione un rifugiato abitante del campo è stato assunto attraverso una borsa lavoro. Tutti processi virtuosi che nel 2015 sarebbero stati potenziati”.