Roma verso il Giubileo, stranieri crescono del 115% rispetto al 2000
Roma - Sono raddoppiati rispetto al Giubileo del 2000 (+115%) e rappresentano il 12,7% della popolazione di Roma. E' il ritratto offerto dal Censis sugli stranieri che vivono nella Capitale. I dati sono stati pubblicati sul terzo numero del diario 'Roma verso il Giubileo', che ha l'obiettivo di descrivere i principali temi nell'agenda cittadina in vista dell' Anno Santo attraverso una serie di note di approfondimento diffuse per tutto il 2015.
Per il rapporto Censis, sono 363.563 gli immigrati iscritti all'anagrafe di Roma Capitale e 185 le comunita' straniere presenti in citta'. La piu' numerosa e' quella dei romeni (88.384 persone nel 2014, il 24,3% degli stranieri a Roma), seguono i filippini (40.443 presenze, l'11,1% del totale), poi i bangladesi (28.473 presenze, il 7,8%), i cinesi (16.079 presenze, il 4,4%) e i peruviani (14.271 presenze, il 3,9%).
Parallelamente, dal 2000 ad oggi, gli italiani sono diminuiti del 5,2% (138.000 persone in meno). Il saldo demografico della citta' e' pero' positivo (+2% pari a 56.000 persone in piu'), proprio per la grande presenza di stranieri sul territorio.
Tra i territori della capitale con maggior presenza di stranieri residenti, ci sono il Municipio I, con l'Esquilino e i dintorni della stazione Termini (51.296 persone, ovvero 36 stranieri ogni 100 italiani), la zona di Torre Maura-Torre Angela (Municipio VI, con 48.517 presenze, pari a 23 stranieri ogni 100 italiani), il Prenestino-Casilino (Municipio V, con 36.168 presenze, pari a 17 stranieri ogni 100 italiani), Tor di Quinto-Prima Porta (Municipio XV, con 27.918 presenze, pari a 22 stranieri ogni 100 italiani), l'Appio-Tuscolano (Municipio VII, con 26.813 presenze, con 10 stranieri ogni 100 italiani). In due zone urbanistiche vivono piu' stranieri che italiani: Trastevere, con 108 stranieri ogni 100 italiani, e Martignano, con 105 stranieri ogni 100 italiani.
Il rischio banlieue. Oltre il 70% dei 94 mila stranieri in più iscritti all'anagrafe negli anni tra il 2007 e il 2014 si concentra in soli cinque Municipi su 15: il Municipio VI (Torre Maura-Torre Angela) ne ha accolto il 29%, il Municipio I (Centro storico) il 13,8%, il Municipio V (Prenestino-Casilino) il 12,6%, il Municipio VII (Appio-Tuscolano) l'8,8%, il Municipio X (Ostia-Acilia) il 7,2%. Lo dice il Censis nel terzo numero del diario ''Roma verso il Giubileo'', pubblicazione che ha l''obiettivo di descrivere i principali temi nell''agenda cittadina in vista dell''Anno Santo attraverso una serie di note di approfondimento diffuse per tutto il 2015. Il rapporto Censis, che parla di ''rischio banlieue'', specifica poi che in soli tre Municipi si è assorbito quasi il 56% dell'incremento di stranieri. Nel Municipio VI (Torre Maura-Torre Angela) la variazione nel periodo 2007-2014 e'' stata pari a +128,4%. Spiccano, inoltre, le microcomunita'' di Torre Spaccata, con 62 stranieri ogni 100 italiani e un decollo da 574 a 8.607 stranieri tra il 2007 e il 2014, e Lunghezza, dove si e'' passati da 1.260 a 4.444 stranieri, con una crescita del 252,7%.
Roma capitale multiconfessionale. Stando ai dati diffusi dal rapporto, i residenti a Roma sono per il 30% ortodossi, per il 27,9% cattolici, per il 20% musulmani, per il 6,4% buddisti, induisti o di altra religione orientale, per il 6,1% protestanti, mentre la religione ebraica si ferma allo 0,2%. Differenze religiose ben tollerate dai romani: 1,7 milioni di romani, infatti, dichiarano di rispettare le tradizioni culinarie tipiche di precetti di altre religioni, come l''halal o il kosher. E tale apertura si riflette anche nelle scelte che i romani fanno a tavola. Sono 1,7 milioni i romani che mangiano prodotti etnici appartenenti a culture alimentari lontane; 1,6 milioni di loro abbinano ingredienti italiani a prodotti provenienti da altri Paesi come la soia, il tofu, il riso basmati e la quinoa; e 1,5 milioni di romani dichiarano di frequentare locali e ristoranti di cucina etnica.(DIRE)