Rosarno, Caritas: “Baraccopoli di san Ferdinando una vergogna, basta ghetti”
Reggio Calabria. “La baraccopoli era davvero un’indecenza, una vergogna. Per questo ci si è mossi per rimuoverla. Anche le condizioni di vita nella tendopoli non sono certo facili; le tende donate a suo tempo dalla protezione civile si sono usurate e lacerate, la situazione igienico-sanitaria non è certo delle migliori. La Regione ha comunque garantito un contributo con cui si provvederà a migliorare le condizioni di vita degli ospiti delle tende”. Don Vincenzo Alampi, direttore della Caritas della diocesi di Oppido-Palmi, interviene sullo sgombero della baraccapoli sorta nell’area industriale di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro. La bidonville è sorta accanto alla tendopoli dove vivono attualmente circa 400 migranti, tutti lavoratori stagionali che trovano occupazione nei campi coltivati della piana di Gioia Tauro.
E’ iniziato oggi ed è ancora in corso l’abbattimento delle baracche deciso da un tavolo tecnico interistituzionale. Alle operazioni non partecipa il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, che da stamattina è agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, nell’ambito di un’operazione condotta dai carabinieri contro la cosca Bellocco di Reggio Calabria. “Non vogliamo più baracche, non vogliamo ghetti – insiste don Vincenzo – come Caritas ci prefiggiamo anche l’obiettivo prioritario di combattere il lavoro nero che è una piaga per il nostro territorio e che vede spesso coinvolte anche i lavoratori immigrati”. La diocesi di Oppido, spiega don Alampi, è fra le prime dieci in Italia in prima linea nella lotta a questo grave problema sociale. A questo proposito la Chiesa di Oppido-Palmi sta portando avanti il progetto “Presidio” proprio con lo scopo di eliminare lo sfruttamento sui luoghi di lavoro, in particolare per gli stranieri stagionali che già ricevono pochi euro per ogni giornata di fatica e che, dalla modesta paga, devono anche detrarre la ‘tassa’ da versare al caporale. Don Vincenzo conclude: “Quello della Caritas è puro servizio verso dei fratelli che vivono in condizioni di grave disagio e difficoltà, fortunatamente – rimarca il direttore diocesano - in questa missione non siamo soli, c’è tanta gente che riesce a donare generosità e solidarietà a questa terra tormentata e a chi ci vive ogni giorno”. (msc)