Rouen, in Italia 15 mila musulmani in chiesa per solidarietà
- ROMA - Da Rouen a Roma passando per decine di città da Nord a Sud Italia, la risposta della comunità musulmana all’appello lanciano dal Conseil du Culte Musulman francese di recarsi in una chiesa come gesto di solidarietà dopo l’omicidio di Padre Jacques Hamel, parroco di Saint-Etienne-du-Rouvray, sembra essere stata accolta appieno. Da diverse città giungono, infatti, notizie sulle visite e sui messaggi di cordoglio e solidarietà e c’è anche chi prova a fare anche una stima delle adesioni alla giornata di oggi. Secondo le parole di Foad Aodi, presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) raccolte dall’agenzia Ansa, sarebbero più di 15 mila le adesioni in tutta Italia. "Sono state più di 15mila a livello nazionale, un migliaio in Emilia-Romagna, le adesioni al mio appello per recarsi oggi nella chiesa più vicina, salutare il sacerdote e dire che il mondo musulmano condanna il terrorismo e saluta il mondo cristiano portando il nostro slogan: preghiamo tutti insieme”.
A Roma è stata la chiesa di Santa Maria in Trastevere a vedere la presenza di alcuni Imam in prima fila durante la celebrazione della messa mattutina per portare solidarietà alla Comunità di Sant’Egidio. Tra gli imam presenti, quello della Moschea di via dei Frassini (Centocelle) e rappresentante dell'Ucoii, Mohammed ben Mohammed, l'imam della sala di preghiera di Magliana, Sami Salem, e l'imam della sala di preghiera di via Candia, Mohammed Hassan Abdelghaffar. “Le persone che hanno compiuto questi attacchi terribili non hanno a che fare con l’Islam - ha detto nel suo intervento Mohammed ben Mohammed -. La comunità musulmana si dissocia totalmente, anzi considera che questi sono pericolo e nemici dell’umanità, dell’Islam e della comunità musulmana. Siamo sempre disponibili a portare avanti un messaggio di pace, un messaggio di dialogo, un lavoro di collaborazione e convivenza per sconfiggere i progetti di quelli che vogliono dividerci, creare tra di noi odio, diffidenza e inimicizie. Siamo contrari a questo e siamo venuti qui per dare le nostre condoglianze per quello che è successo e per dire che siamo sempre sulla stessa strada a portare avanti un impegno per la pace, la solidarietà e per l’amore”.
Tante le adesioni in giro per l’Italia. Nei giorni scorsi, infatti, le diverse comunità islamiche presenti sul territorio nazionale avevano annunciato l’adesione in diverse città italiane, da Milano a Palermo, da Ventimiglia a Agrigento. A raccogliere l’appello del Conseil du Culte Musulman la Coreis, la Comunità religiosa islamica Italiana, la Cii, la Confederazione islamica italiana e tanti altri. In tarda serata, ieri, anche la Grande moschea di Roma ha fatto sapere di voler aderire all’iniziativa con una nota di Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia. “In linea con lo spirito della moschea di Roma che ha sempre aderito a iniziative legate al dialogo interreligioso - spiega Redouane -, anche noi saremo domani con nostri delegati in alcune chiese italiane ritenendo utile questa iniziativa ad avvicinare i fedeli delle nostre due religioni”. Il Centro islamico culturale d'Italia, ha condannato nei giorni l'attacco terroristico avvenuto contro la chiesa di Rouen in Francia affermando che "in questa guerra che non risparmia nessuno il Centro Islamico intende intensificare i suoi sforzi e sensibilizzare tutti per estirpare il radicalismo che alimenta il terrorismo".
A ringraziare la comunità islamica italiana è anche il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, che affida a twitter un messaggio in cui dice “Grazie a tutti quegli italiani di religione islamica che indicano alle loro comunità la via del coraggio contro il fondamentalismo”. Sulle colonne di Avvenire, invece, è il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, a commentare: "Siamo molto grati per questa risposta pronta, tempestiva e chiara. Se continuano su questa strada si potrà creare un vero isolamento attorno a questi fanatici omicidi. Non sempre abbiamo sentito una reazione corale, ora questo invece si sta creando. E' vero che il mondo musulmano è abbastanza frammentato per motivazioni di carattere teologico, che non ci competono. Ma su questo punto fondamentale di condanna netta della barbarie si può essere tutti d'accordo. E ora mi pare che si vada in questa direzione”.