23 ottobre 2020 ore: 10:56
Disabilità

Rsa, in Emilia-Romagna test immediati e in loco ai familiari per far visita ai propri cari

Nei prossimi giorni l’incontro con i gestori delle strutture. I parenti avrebbero la possibilità di effettuare il tampone direttamente in struttura e, se negativo, incontrare i propri cari. Schlein e Donini: “Accanto all’emergenza sanitaria ne esiste un’altra, quella affettiva. Il dolore dei familiari non può essere ignorato”
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BOLOGNA - Non abbassare la guardia sulla sicurezza ma coniugare questa necessità a quella, altrettanto importante, di stare vicino ai propri cari. Con questo obiettivo la Regione Emilia-Romagna è al lavoro per dotare i gestori delle strutture residenziali per anziani e disabili di tamponi rapidi per favorire una modalità di screening immediato rivolto a familiari e parenti. In questo modo si potrebbero riprendere visite programmate e contingentate.

Entro i primi 10 giorni di novembre, in concomitanza con l’arrivo dei tamponi rapidi, i parenti potrebbero avere la possibilità di effettuare il tampone direttamente nella struttura e, se l’esito sarà negativo, di vedersi autorizzare dai gestori la possibilità di incontrare i propri cari lì ospitati. La direzione generale dell’assessorato al welfare e alle politiche per la salute definirà nei prossimi giorni le modalità operative della distribuzione dei tamponi rapidi, dopo un confronto diretto con i gestori delle strutture che li richiederanno: Case-residenza per anziani non autosufficienti (Cra), Case di riposo e comunità alloggio per anziani, Centri socio-riabilitativi residenziali per disabili e Case famiglia e gruppi appartamento per anziani e disabili (Csrr).

“È indispensabile – sottolineano la vicepresidente con delega al welfare, Elly Schlein, e l’assessore alle politiche per la salute, Raffaele Donini – trovare una soluzione a quello che giustamente viene vissuto come un dramma nel dramma: l’impossibilità di stare vicino ai propri affetti in un momento così delicato e doloroso come quello che stiamo vivendo, con il rischio da parte di persone che già si trovano in condizioni di fragilità di sentirsi isolate e quasi dimenticate. Naturalmente la sicurezza va garantita e rimane la priorità assoluta, ma accanto all’esigenza sanitaria ne esiste una, altrettanto importante, che è quella affettiva, umana. Non bisogna arretrare di un millimetro sulle norme di sicurezza, ma non possiamo ignorare il dolore dei familiari dei degenti che non vogliono lasciarli soli”.

Nel frattempo, la Regione, in collaborazione con le associazioni di categoria delle farmacie, ha anche deciso di estendere la possibilità di effettuare il test rapido e gratuito in farmacia (iniziativa partita lo scorso lunedì, con un boom di prenotazioni, ndr) anche ai nonni non conviventi, dove con ‘nonni non conviventi’ si intendono quei nonni che, nell’ambito dell’organizzazione famigliare, mettono il proprio tempo a disposizione in maniera continuativa per collaborare all’accudimento dei nipoti pur non convivendo con loro. “I nonni – spiega Donini – sono una delle fasce più a rischio ma anche più importanti, per il fondamentale supporto che danno alle famiglie. Estendiamo la platea per effettuare quanti più test possibili e circoscrivere gli asintomatici”.

Due le motivazioni all’origine di questa decisione: da una parte, è conclamato che in numerose famiglie i nonni trascorrano molto tempo con i loro nipoti che ancora frequentano la scuola, permettendo in maniera decisiva ai genitori di conciliare al meglio i ritmi vita-lavoro; dall’altra è ormai risaputo che gli anziani sono indubbiamente la fascia di popolazione più a rischio e più fragile nei confronti del coronavirus.

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