3 gennaio 2014 ore: 15:07
Famiglia

Russia, 1 milione di rubli (24 mila euro) a chi adotta un disabile

Aibi: “Buona notizia”. Bonfatti (Mondo in cammino): ''Il provvedimento potrebbe dare loro dignità in seno alla società''. Ma per arginare il rischio che si adotti con la mira del sussidio, ''fondamentale il controllo sociale continuativo''
Russia, bambina disabile

ROMA - Un comunicato del servizio stampa del ministero della protezione sociale della regione di Sakhalin, in Russia, riferisce che, con l’inizio del 2014, è stato adottato un nuovo provvedimento di sostegno sociale per i bambini con disabilità. Il comunicato è riportato dall’Aibi, Associazione amici dei bambini, che in una nota del Sir commenta con toni positivi la notizia: “Giunge una buona notizia dalla Russia” dice l’organizzazione, che spiega: “L’adozione di un bambino disabile verrà sostenuta con un sussidio forfettario di un milione di rubli, equivalenti a circa 24mila euro. Un’ulteriore sovvenzione forfettaria di 100mila rubli, ovvero 2.400 euro, sarà invece destinata ai genitori che accompagneranno un figlio disabile in viaggio per un trattamento sanitario, di riabilitazione o ricreativo”. Sottolinea l’Aibi che “l’adozione nazionale permetterà di fare molto per i minori disabili abbandonati della regione. Verrà loro garantito non solo il diritto ad avere una famiglia, ma anche quello alle cure e alle attenzioni di cui questi bambini hanno quotidianamente bisogno e che potranno trovare grazie al calore dei loro nuovi genitori”.  

boxDi “buona notizia, ma con riserve” parla invece Massimo Bonfatti presidente dell’organizzazione Mondo in cammino, i cui due progetti principali, Humus e Kavkas, sono rivolti rispettivamente alle popolazioni colpite dalla conseguenze dell’incidente nucleare di Chernobyl e al Caucaso del Nord per azioni di pacificazione tra etnie. “Teoricamente è una notizia positiva sul fronte della disabilità in una realtà, quale quella russa che conosciamo, dove la disabilità viene nascosta e considerata un disonore. Un provvedimento del genere va nella direzione di dare dignità in seno alla società e diritti. D’altro canto è una notizia ambigua, parziale (per quanto ci è dato al momento di sapere, non si specifica di che tipo di disabilità si tratta, se fisica o psichica o sensoriale o di tutte), che lascia perplessi. Le riserve di Bonfatti stanno sulla “tenuta dello Stato sociale”. Tutto “dipende da che controllo sociale c’è sulle famiglie adottanti, per esempio escludere le famiglie in cui si abusa di alcol, e valutare cosa significano per una famiglia russa oggi 24mila euro”. Il rischio può essere che alcune famiglie adottino bambini disabili solo con la mira dei soldi? Ribadisce Bonfatti: “Serve una rete di controllo non solo iniziale, ma continuativa. Una rete di psicologi e altre figure professionali che prepari il tessuto in cui il bambino è accolto, e che prosegua a monitorare”. (ep)

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