1 ottobre 2014 ore: 10:49
Disabilità

Salute mentale, ospiti dei centri diurni maestri d'arte e creatività nei licei

Una mostra itinerante in tutta la regione Toscana con i 25 dipinti realizzati dagli studenti guidati dagli ospiti di due centri diurni del Casentino, che hanno insegnato le tecniche di pittura
Dipingiamo insieme con i colori della vita 10

Le professoresse

FIRENZE - "Dipingiamo insieme con  i colori della vita". Questo il titolo della mostra di pittura che sarà esposta in varie città della Toscana e che è stata realizzata dagli studenti del liceo Galilei di Poppi, i cui maestri sono stati gli ospiti dei centri diurni di socializzazione Tangram di Rassina e Pesciolino rosso di Pratovecchio, che hanno avviato i liceali alla pittura e hanno dipinto insieme a  loro le opere. La mostra comprende 25 opere, realizzate su tavola con tecniche miste motivate dall'esigenza di consentire a tutti di poter intervenire secondo le personali capacità e possibilità. Sono state realizzate nell'arco di un triennio nell'ambito di un progetto finanziato dall'Unione dei comuni del Casentino e dalla regione Toscana. Il progetto é stato ideato e coordinato dal pittore casentinese Mario Bettazzi, da molti anni insegnante di pittura e ceramica presso Tangram e Pesciolino rosso.

BOXLa caratteristica fondamentale di questo laboratorio é stata l'inversione dei ruoli: gli utenti dei centri diurni (oltre 40 giovani e anziani) sono  stati "maestri d'arte" che hanno insegnato ai giovani liceali non solo la tecnica del dipingere, ma in particolare la ricchezza della creatività nella condivisione di vissuti, sogni, speranze e relazioni interpersonali. Gli utenti dei due centri hanno sperimentato l'attività di pittura fin dal 1990 quando il loro insegnante Bettazzi, convinto profondamente delle loro enormi potenzialità, ha portato avanti tutta una serie di attività pittoriche che in un crescendo hanno fatto sì che questi autori uscissero dalla realtà circoscritta dei centri con il fine di favorire l'integrazione con il mondo circostante. “Ogni opera non va valutata seguendo i canoni del bello - ha detto Bettazzi - ma va interpretata come un mondo di esperienze, sentimenti, emozioni che ciascun autore comunica servendosi del linguaggio dei colori, delle immagini e dei tratti materici”.

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