25 gennaio 2018 ore: 12:35
Salute

Salute mentale, primo ok dalla Friuli Venezia Giulia al nuovo Piano regionale

Trieste - Nuovo piano d'azione per i servizi per la salute mentale che rappresentano un modello organizzativo all'avanguardia radicato fin dagli anni Sessanta nell'esperienza di Franco Basaglia: la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ...

Trieste - Nuovo piano d'azione per i servizi per la salute mentale che rappresentano un modello organizzativo all'avanguardia radicato fin dagli anni Sessanta nell'esperienza di Franco Basaglia: la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato in via preliminare il Piano regionale 2018-2020 relativo ad infanzia, adolescenza ed eta' adulta. In Friuli Venezia Giulia le persone seguite dai servizi dei dipartimenti di salute mentale "sono circa 20mila- si legge in una nota della Regione- di cui il 60% sono donne (dati 2016). Le classi di eta' prevalenti sono quelle comprese tra i 30 e i 49 anni e tra i 50 e 69 anni".

I disturbi piu' diffusi sono quelli "dello spettro psicotico (schizofrenia sindrome schizotipiche e deliranti), le sindromi affettive (disturbi di umore) e quelle legate allo spettro ansioso (fobie correlate a stress) che assieme rappresentano piu' dei tre quarti di tutte le diagnosi". Per la salute mentale degli adulti, i dipartimenti di salute mentale della Regione hanno investito nel 2016 oltre 63 milioni di euro. Gli obiettivi principali di questo settore della riforma sanitaria sono "strutture territoriali e piu' vicine ai bisogni dei malati, centri di salute mentale sulle 24 ore piu' efficienti e una rete di cura omogenea a livello regionale". La Regione punta inoltre a "migliorare l'integrazione tra cure primarie e specialistiche- prosegue la nota- e i relativi percorsi di cura, dovranno essere costruite relazioni stabili tra gli operatori dei centri di salute mentale e i medici di medicina generale, sia nella prevenzione che nella presa in carico e cura dei pazienti".

Il Piano si prefigge inoltre di "implementare la rete regionale integrata per la prevenzione, l'identificazione precoce, la diagnosi, la cura e l'abilitazione/riabilitazione rivolta a minori con disturbi neurologici, neuropsicologici e psicopatologici e disordini dello sviluppo psicologico, cognitivo, linguistico, affettivo e relazionale" informa la Regione ponendo l'accento sulla "definizione di percorsi di transizione delle cure dall'eta' pediatrica a quella adulta, coinvolgendo i diversi attori della rete territoriale, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, neuropsichiatrie dell'infanzia e dell'adolescenza e dipartimenti di salute mentale, per una presa in carico integrata.

Un occhio di riguardo anche al "progetto terapeutico riabilitativo individualizzato" ossia un percorso di cura "coerente con i bisogni della singola persona, in cui sono coinvolti servizi sanitari, enti locali e operatori del terzo settore". Grazie alla pratica dell'abitare inclusivo le residenze che ospitano persone con disturbi psichici si sono progressivamente ridotte: da 31 nel 2004 si e' passati a 23 nel 2016, con una riduzione del 23%, cosi' come i posti letto dedicati (dai 210 del 2004 ai 152 del 2016, con una riduzione del 26%), a favore di nuove forme di domiciliarita' che favoriscono il superamento del disagio psichico e il reinserimento sociale. Il Piano detta, infine, le linee guida per la gestione dell'emergenza la prevenzione del suicidio e il trattamento delle patologie connesse all'uso di sostanze psicotrope e delle patologie da dipendenza. Entro il 2020 si prevede lo sviluppo e l'adozione di un sistema informativo unico per la salute mentale. (DIRE)

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