Sanatoria truffa: a Massa Carrara "riapre" agenzia in liquidazione
"Avevano le ricevute, ovviamente finte, in mano. Ed erano tranquilli, convinti che tutto andasse per il verso giusto - aggiunge Carlotta Orlandi-. Hanno iniziato a insospettirsi per i lunghi tempi di attesa, per la convocazione in Prefettura". Avendo capito di essere stati raggirati, alcuni lavoratori marocchini hanno sporto denuncia, troppo tardi però: i truffatori erano già scomparsi nel nulla. Parallelamente ha inizio la mobilitazione, con presidi sotto la Prefettura per chiedere la concessione di un permesso di lavoro temporaneo (sei mesi per attesa occupazione) per i lavoratori truffati.
Grazie alla denuncia sporta dai lavoratori marocchini (che attualmente hanno un permesso per motivi di giustizia e non possono essere epulsi) è in corso un'indagine. "Ma non possono lavorare e si trovano in un limbo -spiega Carlotta Orlandi-. Chiediamo che venga concesso loro un permesso di soggiorno di sei mesi per ricerca lavoro. A questi ragazzi non interessa avere indietro i soldi, quello che chiedono è la possibilità di trovare un'occupazione regolare". Anche il parlamentare Fabio Evangelisti ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno per chiedere "quali provvedimenti intenda adottare per consentire a tutti i lavoratori extracomunitari irregolari truffati di poter accedere alla sanatoria". Richieste che, per ora, non hanno avuto risposta.
Per denunciare questa situazione, l'associazione Culture Migranti ha organizzato un corteo di protesta sabato 5 giugno (a partire dalle ore 19.30) a Marina di Massa, in contemporanea con quelle in programma a Milano e Trieste. "Gli immigrati truffati scenderanno in piazza per rivendicare il loro diritto ad avere un permesso di soggiorno -si legge nel comunicato-. A oggi la sanatoria si è rivelata una trappola per topi". (vedi lanci successivi) (is)