Sanità: spesa privata a quota 33 miliardi, è un quarto di quella complessiva
La spesa sanitaria privata ha raggiunto quota 33 miliardi, quasi un quarto della spesa complessiva. Ed e' quasi tutta 'out of pocket', cioe' pagata direttamente dai cittadini senza l'intermediazione di fondi integrativi o assicurazioni, che attenuano il rischio di esborsi insostenibili in caso di necessita'. Il tasso di copertura dei servizi pubblici per i 2,5 milioni di non autosufficienti non supera il 10-20%, per l'odontoiatria il 5%. Il 45% delle visite ambulatoriale e' 'out of pocket', cosi' come il 40% delle prestazioni riabilitative. Il 70% delle visite ginecologiche, invece, e' a pagamento. È quanto emerso dal convegno 'Destinazione salute' organizzato dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), che si e' svolto oggi a Roma presso la Sala Tirreno della Regione Lazio.
"Insomma il cittadino medio e sano, quando ha bisogno- ha spiegato il professor Francesco Longo, del Cergas Bocconi- e' abituato a pagare e a ricercarsi le prestazioni in un sistema ancora molto frammentato, che favorisce chi ha piu' competenze. Per questo anche in sanita', come per Google, Amazon o Tripadvisor, e' iniziata la competizione tra chi riuscira' a proporre una piattaforma capace di ricomporre l'offerta di servizi a misura di famiglie e pazienti. Ci stanno gia' provando farmacie, assicurazioni, cooperative di medici, siti web e privati in genere". E in questa competizione il Servizio sanitario nazionale resta il principale attore per dimensioni, strutture e risorse. "Ma per la sua debole cultura del servizio- conclude Longo- rischia di far retrocedere al rango di semplice produttore di servizi, lasciando agli altri il 'packaging' dell'ultimo miglio". (DIRE)