Save the Children e la Calabria insieme per un progetto contro la povertà educativa
PLATI’ (REGGIO CALABRIA) - Si chiama “Progetto di contrasto alla povertà educativa” ed è realizzato dalla Regione Calabria e da Save the Children nella cittadina di Platì, un piccolo centro del reggino tristemente famoso per essere da sempre ‘made in ndrangheta’. L’iniziativa progettuale fa parte di un accordo sottoscritto nei mesi scorsi ed ha la finalità di attivare sinergie istituzionali e soprattutto civili e sociali a beneficio delle giovani generazioni, in questa particolare area tra Locri e Reggio Calabria. “Il circolo vizioso delle povertà si trasmette da generazione a generazione ma non è e non deve essere, un destino ineluttabile – spiega Save the Children -. L’offerta educativa può attivare percorsi di resilienza tra quei bambini e adolescenti ‘più a rischio’ di esclusione, perché nati e cresciuti in famiglie o in aree geografiche particolarmente penalizzate, o perché gravati da disabilità, oppure per una condizione di svantaggio sociale determinata dal genere o dalla nazionalità”.
L’organizzazione internazionale ritiene che “un’offerta educativa integrata e di qualità, capace di sostenere i minori dai primi passi all’adolescenza attraverso la promozione di servizi per la prima infanzia come scuole attrezzate (tempo pieno, mense, sicurezza, accesso alle tecnologie), attività ricreative e culturali (sport, musica, lettura), può fare la differenza e contribuire a spezzare le catene intergenerazionali della povertà”. Con “Illuminiamo il futuro 2030 - Obiettivi per liberare i bambini dalla povertà educativa”, Save the Children vuole contribuire alla realizzazione dell’agenda di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nel nostro Paese contribuendo a “fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, unitamente ad opportunità di apprendimento permanente per tutti, con l’auspicio concreto di sradicare la povertà estrema, ovunque e in tutte le sue forme”.
L’assessore regionale alle Politiche sociali, Federica Roccisano, sull’iniziativa progettuale ha dichiarato: “Ci tengo molto perché può dare frutti positivi nel breve e nel lungo periodo. Le azioni di contrasto alla povertà che partono dai più piccoli, infatti, hanno anche il fine di spezzare il circuito della trasmissione intergenerazionale della povertà e del disagio sociale. Il coinvolgimento attivo delle istituzioni scolastiche della zona (Locri e Reggio Calabria) ci permette di intervenire in tutte le fasce di età dei giovani, attivando le prime attività nei luoghi a loro familiari come le aule ed i cortili scolastici”. L’attivazione del progetto ha generato un dialogo propositivo e collaborativo tra i vari soggetti coinvolti, istituzioni scolastiche ed esponenti dell’amministrazione regionale, i quali si sono detti disponibili ad allargare la base di collaborazione in sinergia con le altre realtà del territorio. Il progetto è stato illustrato anche ai dirigenti scolastici di Bianco, Brancaleone, San Luca, Ardore, tutte cittadine del reggino che come Platì sono ancora considerate regno incontrastato delle cosche che hanno fatto la storia della ‘ndrangheta e che continuano a dettare legge non solo nella zona di Reggio Calabria ma in tutta la regione. (msc)