8 luglio 2013 ore: 13:45
Immigrazione

Save the children: ''Papa a Lampedusa, svolta positiva''

Tra i 227 migranti presenti, dopo l'ultimo sbraco di questa mattina, a Lampedusa, 75 sono minori soli non accompagnati in maggioranza eritrei (48) e somali (22). Gli operatori: "La visita del Papa a Lampedusa, segno di straordinario valore''
Stefano Dal Pozzolo/Contrasto Papa Francesco accarezza un bambino

Roma - "La visita del Papa a Lampedusa in memoria delle troppe vittime morte in mare nel tentativo di raggiungere un'opportunita' di futuro migliore e' un segno di straordinario valore per tutti e anche per i tanti operatori, come noi, impegnati ogni giorno a Lampedusa e sulle altre aree di sbarco per assistere e tutelare le persone piu' vulnerabili come i minori," ha dichiarato Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa di Save the Children. "Le storie dei tanti minori soli non accompagnati, talvolta giovanissimi, che incontriamo quotidianamente nelle nostre continue attivita' di assistenza e supporto sull'Isola, sono segnate da terribili percorsi di fuga dai paesi di origine, detenzioni e violenze di ogni genere, e in ultimo da un viaggio in condizioni precarie, spesso tentato per piu' volte, e che per alcuni loro fratelli, parenti o amici ha significato la perdita della vita".

Tra i 227 migranti presenti oggi, dopo l'ultimo sbraco di questa mattina, a Lampedusa, 75 sono minori soli non accompagnati in maggioranza eritrei (48) e somali (22), di eta' compresa tra i 13 e i 17 anni. Alcuni di loro sono cristiani, la maggioranza e' mussulmana, ma al di la' dell'appartenenza religiosa, hanno vissuto l'incontro di oggi con il Papa con grande emozione e con la speranza che la loro voce, insieme a quella del Santo Padre, possa essere ascoltata per migliorare le condizioni di accoglienza sull'Isola e si possa realizzare un percorso di integrazione per una vera e concreta opportunita' di futuro in Italia e negli altri paesi europei.

Nell'incontro di Papa Francesco con i migranti questa mattina al molo di Favarolo, c'erano anche 3 ragazze eritree di 15, 16 e 17 anni. La piu' piccola tra di loro, Amina, ha lasciato l'Eritrea per evitare l'addestramento militare, e' stata fermata nel Sinai e arrestata, poi rimpatriata. E' fuggita di nuovo per raggiungere la Libia dove si e' imbarcata nella speranza di raggiungere l'Italia dove sogna di fare la segreteria di azienda e poi l'universita'". Tra i minori presenti "c'era anche Osnam, 17 anni, eritreo anche lui, che in Libia e' stato rinchiuso nei centri di detenzione dove e' stato picchiato duramente e, a seguito dell'assenza totale di cure anche minime per 5 mesi, e' rimasto zoppo ad una gamba, ma e' riuscito a sfuggire e ad imbarcarsi.

"Auspichiamo che la presenza e il messaggio del Papa possano segnare una svolta in positivo nel modo in cui il nostro Paese affronta l'accoglienza e l'integrazione dei migranti, in particolare dei piu' vulnerabili, come i minori soli non accompagnati o le donne spesso in compagnia dei loro bambini anche piccolissimi. La situazione della prima accoglienza a Lampedusa assume infatti spesso carattere di emergenza, a causa dell'inadeguatezza dell'unico centro di accoglienza disponibile e dell'assenza di un piano di intervento efficace rispetto ai flussi di arrivo piu' intensi del periodo estivo", continua Raffaela Milano. "L'aspetto piu' grave e' la mancanza, piu' volte denunciata da Save the Children in questi ultimi anni, di un sistema nazionale strutturato di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, che preveda misure adeguate di protezione e la capacita' di reperire rapidamente i posti di accoglienza disponibili su tutto il territorio nazionale, per poter disporre un trasferimento dall'Isola il piu' rapido possibile".

I minori sbarcati dall'inizio dell'anno a Lampedusa sono 460, di cui 411 sono minori soli non accompagnati, un numero 3 volte superiore a quelli sbarcati fino dal 1/1 al 19/6 del 2012 (151). Save the Children e' stabilmente presente a Lampedusa con un team di operatori, per incontrare e assistere i minori sin dal momento dello sbarco, assieme ad UNHCR, OIM e Croce Rossa nell'ambito del progetto Praesidium del Ministero dell'Interno. (DIRE)

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