23 febbraio 2016 ore: 14:41
Immigrazione

Sbarcati 13 mila minori stranieri soli, "ma l'Italia può accoglierne solo 11.800"

Minori non accompagnati in crescita: negli Sprar dedicati 1.850 posti. Malandrino (Interno): qualificare l'accoglienza. I sindaci "restano i principali protagonisti". Il nodo dell'allontanamento

Roma - I minori non accompagnati sono un fenomeno in crescita e le modalita' di arrivo sono differenti rispetto al passato. "Negli ultimi tre anni, in 13.000 minori sono sbarcati in Sicilia ma il sistema italiano ne puo' accogliere solo 11.800": lo fa sapere il prefetto Angelo Malandrino, responsabile del Servizio immigrazione del ministero dell'Interno, presente al convegno promosso alla Camera dei deputati su i'I minori non accompagnati'.

Il ministero dell'Interno sta realizzando Centri di alta specializzazione per i minori non accompagnati, "all'interno dei quali questi soggetti non possono rimanere piu' di 60 giorni. Qui devono essere identificati, anche per eta', curati e tutelati prima di passare nelle comunita' di accoglienza". Quindi, "assieme al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) per adulti, ci saranno gli Sprar per i minori. Per il momento sono disponibili 700 posti per la prima accoglienza- aggiunge Malandrino- adesso diventeranno 1.200. Gli Sprar contano su un totale di 1.850 posti".

Nel meccanismo di accoglienza "i sindaci restano i principali protagonisti- prosegue il prefetto- anche se nel recente tentativo di riforma, riguardo al Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri, ci sono state intese su tutti i livelli, proprio a partire dalle Regioni. Stiamo realizzando un rapporto stretto su questa parte di accoglienza, anche per sollevare i sindaci da una difficile situazione finanziaria. Loro non hanno molte risorse e lo Stato ha deciso di subentrare per il sostegno finanziario relativo all'accoglienza dei minori. Resta pero' ai primi cittadini- sottolinea l'esperto di immigrazioni- la responsabilita' sul percorso dei minori stessi".

Il secondo obiettivo del ministero dell'Interno "e' qualificare l'accoglienza dei minori. Ci sono situazioni nazionali differenziate- fa sapere il prefetto- perche' l'accompagnamento e' legato al sistema di Welfare che esiste in ogni realta'". In questo contesto, "il nostro obiettivo e' migliorare e rendere l'accoglienza omogenea".

Con il contributo di 'Save the Children' e dell'Unhcr "abbiamo realizzato un monitoraggio sulle attivita' svolte nei Centri di accoglienza, producendo report significativi. Abbiamo dato una proroga alle strutture esistenti per sviluppare un solido e robusto sistema di monitoraggio".

Qual e' secondo lei il problema principale? "L'allontanamento- ammette il prefetto- su 11.600 minori, 6.500 sono stati allontanati". Come si puo' prevenire questo fenomeno? "Aprendoci all'ascolto del minore gia' nelle prime fasi dello sbarco". Malandrino ricorda che si tratta di ragazzi che si sono allontanati "spesso per sostenere le famiglie da un punto di vista economico. Per loro restare nelle comunita' puo' essere una perdita di tempo- conclude- vogliono lavorare e finiscono per finire a lavorare in nero". (DIRE)

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