Sbarchi, 354 migranti a Reggio Calabria: una donna morta per crisi glicemica
Il pattugliatore croato con a bordo i 354 migranti
REGGIO CALABRIA - Sono 354 i migranti sbarcati questa mattina al porto di Reggio Calabria. Tra loro c'è anche il corpo senza vita di una donna di 21 anni che, dai primi accertamenti dei sanitari e dalle testimonianze raccolte dalle forze dell’ordine, sarebbe morta per una crisi glicemica. I profughi sono giunti nel porto reggino a bordo del pattugliatore croato “Andrija Mohorovicic”; durante la notte scorsa sono stati salvati in mare al largo delle coste calabresi, al termine di un intervento rivelatosi particolarmente complesso a causa delle cattive condizioni metereologiche. Nella zona dei soccorsi sono intervenute due motovedette partite da Roccella Ionica e Crotone, il pattugliatore della marina croata e un mercantile, dirottato in zona dalla centrale operativa della guardia costiera che ha coordinato i soccorsi.
I migranti, di diversa nazionalità, sono stati tutti recuperati e trasferiti sul pattugliatore croato che poi li ha condotti in porto. Tra i migranti ci sono 167 uomini, 88 donne e 99 minori; le loro condizioni di salute sono buone nonostante il tormentato viaggio fatto a bordo di un barcone con cui hanno rischiato di affondare per il mare in tempesta. Le operazioni di accoglienza e primo soccorso sono coordinate dalla prefettura di Reggio Calabria. Come sempre avviene ad ogni sbarco, la banchina del porto è presidiata da uomini delle forze dell’ordine, da operatori sanitari, volontari delle associazioni, del coordinamento ecclesiale e della Croce rossa.
Seguendo una prassi ormai consolidata, al momento dell’arrivo i migranti vengono sottoposti alle prime cure sanitarie da parte del personale medico e ricevono assistenza dai tanti esponenti delle associazioni di volontariato. Concluse le operazioni di sbarco, i migranti saranno trasferiti in strutture del Piemonte, della Lombardia, della Toscana, dell’Emilia Romagna della Basilicata e dell’Abruzzo in base al Piano di riparto predisposto dal ministero dell’Interno. Lo sbarco di oggi è l’ennesimo a cui fa fronte la macchina dell’accoglienza reggina; un’ulteriore prova di efficienza ed anche di grande umanità in una Calabria che ha vissuto e ancora vive il dramma dell’alluvione che ha colpito l’Alto Jonio cosentino tre giorni prima di Ferragosto. (msc)