Sbarchi, 750 immigrati arrivati finora in Emilia-Romagna
BOLOGNA – Sono 750 i migranti accolti in Emilia-Romagna tra la fine di febbraio e i primi dieci giorni di aprile. Trecentottanta sono arrivati in questi giorni divisi tra Sasso Marconi in provincia di Bologna (50), Parma (40), Ravenna (60), Piacenza (40), Reggio Emilia (40), Ferrara (50), Rimini (50), Forlì (50). Vanno ad aggiungersi a quelli arrivati tra febbraio e marzo: 80 a Bologna, 50 a Parma, 50 a Piacenza, 40 a Ferrara, 40 a Rimini, 40 a Forlì, 20 a Modena e 50 a Reggio Emilia. Di questi ultimi però sono scappati tutti ad eccezione di 6: destinazione Francia e Inghilterra.
I numeri sono quelli ufficiali forniti dalla Prefettura di Bologna. Arrivano dal Mali, dal Senegal, dalla Somalia, dal Gambia. Sbarcano in Sicilia e dopo un’identificazione che prevede l’annotazione di nome, cognome e data di nascita, partono da Lampedusa o da Catania in aereo.
Ad accoglierli le associazioni che hanno già attivi i servizi Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) come ad esempio, nel capoluogo, il Consorzio Arcolaio che gestisce sia Villa Aldini che ospita gli 80 arrivati in città a fine febbraio, sia Villa Angeli a Sasso Marconi. Numeri alti che hanno portato anche il sindaco di Bologna Virginio Merola – che nei giorni scorsi aveva anche chiesto un incontro con il premier Matteo Renzi – a convocare la Conferenza metropolitana dei sindaci della provincia di Bologna, alla presenza del Prefetto di Bologna Ennio Sodano, affinché si affronti “l’emergenza con adeguate misure e fondi e una direttiva chiara che stabilisca la concertazione tra ministero dell’Interno, Prefetture e Comuni circa le decisioni che riguarderanno le modalità e le possibilità di accoglienza dei nuovi migranti”. L’assegnazione ai territori, infatti, avviene secondo una disposizione nazionale che funziona con un sistema gestito direttamente tra ministero dell’Interno e Prefetture. Comuni e Regioni escluse.
Durante l’incontro “l’Ufficio di Presidenza – scrive la Provincia di Bologna in una nota – ha sottolineato la necessità di un metodo condiviso per governare l’ospitalità e per avere gli strumenti di conoscenza della situazione attuale e di prospettiva. In questo modo si potrà uscire dalla logica dell'emergenza con la quale i Comuni vengono spesso avvertiti all'ultimo momento dell’arrivo di persone da accogliere, rendendo così la possibilità di risposte adeguate veramente difficile”. A chiedere maggiore chiarezza su gestione e qualità dell’accoglienza, copertura dei costi di assistenza e permanenza era anche Stefano Mazzetti, sindaco di Sasso Marconi (Bologna) che dopo la Conferenza metropolitana dei sindaci aspetta un elenco con i nomi dei migranti presenti a Villa Angeli e resta in attesa della prossima settimana “quando ci sarà un aggiornamento significativo”, dice.
Nei prossimi giorni infatti è già stato programmato un incontro tra Ufficio di presidenza della Conferenza metropolitana e Prefetto con la Regione. “In attesa di decisioni a livello nazionale che chiariscano alcuni temi tra cui quello certamente non secondario delle risorse – concludono dalla Provincia - il nostro territorio si impegna comunque a definire una proposta sostenibile di accoglienza”.