12 agosto 2015 ore: 12:53
Immigrazione

Sbarchi, a Reggio Calabria una task force in campo per ottimizzare la risposta sanitaria

Questa mattina arrivati altri 417 migranti. Il prefetto ha convocato una riunione per organizzare i servizi sanitari a favore degli stranieri che rimangono sul territorio. Il consigliere regionale Alessandro Nicolò chiede la creazione di “campus biomedici” per gli immigrati
Sbarco e reggio Calabria - 12 agosto 2015

REGGIO CALABRIA - Sono 417 i migranti sbarcati in mattinata nel porto di Reggio Calabria. Si tratta di 259 uomini, 95 donne (di cui tre incinte) e 63 minorenni di presunta nazionalità eritrea, sudanese, siriana, etiope; l’ennesimo gruppo di migranti è stato condotto in porto dalla nave “Kvb 001 Poseidone”.
Le attività di primo soccorso e assistenza sono state coordinate dalla prefettura di Reggio Calabria; sulla banchina, stamattina, puntualmente si sono ritrovati centinaia di uomini e donne appartenenti alle forze dell’ordine, sanitari e volontari delle associazioni, tutti addetti all’accoglienza e al primo soccorso nelle operazioni di sbarco. Dopo essere stati sottoposti alle prime cure sanitarie da parte del personale medico e aver ricevuto la prima assistenza, i migranti sono in via di trasferimento in strutture del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, della Toscana, della Campania e della Puglia in base al piano di riparto predisposto dal ministero dell’Interno.

Alcuni profughi sbarcati il 12 agosto a Reggio Calabria
Sbarco e reggio Calabria - 12 agosto 2015

Proprio in questi giorni, il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino, ha convocato una riunione in prefettura incentrata sulle cure e gli interventi sanitari in favore dei migranti che presenti nel territorio reggino. Durante l’incontro si è discusso per “individuare soluzioni che ottimizzino i servizi sanitari da erogare in favore dei tantissimi profughi già giunti in questa provincia, superando le criticità che si sono evidenziate sul territorio provinciale nella fase successiva agli sbarchi”. All’incontro hanno partecipato rappresentanti del dipartimento Salute della regione Calabria, esperti di immigrazione, esponenti delle aziende sanitarie locali, medici specialisti ed anche rappresentanti di Emergency. Si è trattato di un primo passo per un’azione congiunta e sinergica di tutela della salute degli immigrati che rimangono sul territorio locale, in un’ottica di salvaguardia dell’intera comunità.

Anche un neonato tra i profughi sbarcati il 12 agosto a Reggio Calabria
Sbarco e reggio Calabria (12 agosto 2015) - Neonato

“L’apporto di associazioni e volontari – prosegue Nicolò – sta già assicurando un aiuto notevole sul piano dell’assistenza sanitaria; ma è ineludibile che una parte del numero imponente di immigrati sia dirottato negli ospedali anche per patologie altrimenti risolvibili con attrezzati servizi ambulatoriali. Ne risulterebbe – rimarca il consigliere - un notevole risparmio di spesa per le aziende ospedaliere ed una maggiore attenzione e protezione per i ricoverati, spesso ‘parcheggiati’ in corsia per mancanza di posti letto e per l’eterna carenza d’organico”. Con i ‘campus biomedici’ di prima istanza si potrebbero dare, secondo Nicolò, “risposte immediate a inermi cittadini immigrati, liberando le risorse ospedaliere per il prosieguo delle attività cui sono naturalmente destinate”. (msc) 

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