10 aprile 2014 ore: 14:45
Immigrazione

Sbarchi. Cir: “Centri del Sud al collasso, attivare prima possibile posti aggiuntivi Sprar”

Secondo Christopher Hein il “rischio è che si verifichi una nuova Emergenza nord Africa con persone parcheggiate per uno o due anni in strutture inadeguate”. Ma l’allargamento dei posti Sprar, seppur necessario, non basta: “serve un piano strutturato”
Emiliano Mancuso/Contrasto Sbarchi a Lampedusa. Uomo seduto a terra tra i rifiuti

ROMA – La situazione nei centri d’accoglienza in Sicilia è al collasso, “non si sa più dove mettere le persone che continuano ad arrivare. Il rischio è quello che a breve si verifichi una nuova emergenza Nord Africa, con persone che restano parcheggiate in strutture non adeguate anche per un anno intero o due”. A sottolinearlo è il direttore del Consiglio italiano per i rifugiati, Christopher Hein che continua a denunciare l’inadeguatezza del sistema di accoglienza in Italia, dopo gli arrivi ingenti degli ultimi giorni (quattromila persone sbarcate in Sicilia solo tra lunedì e martedì).

“I grandi centri del Sud in questo momento stanno affrontando una situazione difficilissima – spiega Hein – il rischio è che come nel 2011, piuttosto che lasciare le persone per strada, si dia loro accoglienza in strutture non adeguate. Ma questo va bene solo finché parliamo di primissima accoglienza. Non possiamo, infatti, permetterci una nuova emergenza Nord Africa, con migranti parcheggiati in luoghi di fortuna anche uno, due anni”.

Per affrontare il problema, secondo il direttore del Cir, non basta neanche l’allargamento a 20mila posti previsto dal ministero per il servizio Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati politici). “Tredicimila posti sono già tutti assegnati e occupati precedentemente, mentre i 6.500 cosiddetti di riserva sono bloccati perché ai Comuni manca la copertura finanziaria – aggiunge – ma l’ampliamento dei posti non è comunque sufficiente ad arginare il problema. Si tratta di numeri esigui a fronte di arrivi sempre più consistenti che, anche se non raggiungeranno mai le cifre allarmistiche del ministro Alfano (che aveva parlato di 600mila persone pronte a imbarcarsi verso le nostre coste, ndr) stanno comunque aumentando. Serve quindi un vero piano strutturato per l’accoglienza, per non replicare una nuova Emergenza nord Africa. Nel frattempo sarebbe opportuno sboccare i fondi per i nuovi posti Sprar, permettendo ai Comuni di svolgere meglio il loro lavoro”. (ec)

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