Sbarchi, Compagnucci: “Aumentare la capacità di accoglienza”
ROMA – “La pressione sulle coste libiche è tanta: abbiamo anche tanti siriani che si sono posizionati su quelle coste e gli arrivi continueranno. Bisogna aumentare la nostra capacità di accoglienza”. Così il prefetto Riccardo Compagnucci, vice capo dipartimento vicario del Dipartimento per le Libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno a margine della presentazione dei dati sui Ritorni volntari assistiti della rete Rirva (Rete italiana per il ritorno volontario assistito) tenutasi presso la Camera dei deputati a Roma. “Ai mille migranti arrivati ieri – ha spiegato Compagnucci - se ne stanno aggiungendo altri 3 mila tra oggi e domani”. Riguardo la provenienza dei migranti, “il 99 per cento delle persone che arrivano, vengono dalla Libia – ha spiegato il prefetto -. Lì c’è un problema di politica internazionale: così come è stata brava a far saltare un dittatore, dovrebbe essere altrettanto brava di rimettere ordine in quel territorio. Non si può soltanto arrivare, fare la guerra e tornarsene a casa. Bisogna far sì che la Libia ridiventi un paese normale col quale si possa parlare e vedere fino a che punto i flussi possano essere gestiti”.
Per Compagnucci, però, la gestione dei flussi “non può riguardare soltanto il salvataggio in mare. Deve esserci anche una capacità politica di capire da dove vengono i flussi”. Per il prefetto, però, nonostante il fenomeno sia cambiato negli anni, in Italia e non solo la politica e le amministrazioni fanno fatica a seguire i cambiamenti. “Abbiano la necessità assoluta di stare al passo col fenomeno– ha spiegato Compagnucci -. Siamo costantemente indietro. La politica naviga 4 o 5 anni indietro rispetto al fenomeno. Non riusciamo a coprire questo gap tra comprensione delle modifiche del fenomeno, attivazione delle procedure che servono per gestire queste modifiche e i risultati”. Uno degli ostacoli, ha concluso Compagnucci, è rappresentato dal “sovradimensionamento di normative sull’immigrazione che rendono difficile la gestione amministrativa – ha aggiunto Compagnucci -. Più che di un testo unico, abbiamo bisogno di un alleggerimento normativo”.(ga)