1 ottobre 2013 ore: 15:08
Immigrazione

Sbarchi, ''istituire un centro di accoglienza europeo in Sicilia''

La proposta di Sant'Egidio: l'Ue dovrebbe costituire una rete continentale di prima accoglienza nei luoghi di approdo''. Secondo l’Oim sono 25 mila i morti nel Mediterraneo negli ultimi 20 anni
Sbarco a Roccella Ionica - 31 agosto 2013

ROMA - Istituire un centro di accoglienza europeo in Sicilia per far fronte all'emergenza immigrazione. E’ questa una delle proposte emerse nel corso dell’incontro internazionale “Il coraggio della speranza”, organizzato dal 29 settembre a oggi, dalla comunità di Sant’Egidio. Secondo Daniela Pompei, esperta di problemi dell’immigrazione della Comunità “l'Europa dovrebbe costituire una rete continentale di prima accoglienza nei luoghi di approdo, e non in Libia o altrove”. In secondo luogo sarebbe necessario “pensare a spostamenti di profughi da un paese all'altro per alleggerire i paesi più esposti”.

Nel corso dell’incontro Josè Angelo Oropeza, direttore del Coordinamento  mediterraneo Oim ha ricordato le drammatiche cifre dell’immigrazione via mare: “sono stati 25mila i morti negli ultimi 20 anni nel Mediterraneo, 2mila nel 2011, 1700 lo scorso anno” ha sottolineato. “Nel mondo almeno un miliardo di persone sono migranti –aggiunge - 220 milioni i migranti internazionali e 700 migranti interni”. Oropeza ha spiegato che la realtà della migrazione è diversa dalla sua percezione: “Oggi la migrazione è Sud-Sud. I 26 mila giunti in Italia dopo la crisi libica sono solo il 3 per cento delle persone fuggite da quel Paese durante la crisi”. Secondo il responsabile Oim  si è affermata una tendenza al rallentamento dell’immigrazione verso l’Europa dal 2010. Cresce invece la migrazione da Sud a Sud perché i paesi in via di sviluppo – anche a causa della crisi economica del Vecchio Continente - diventano sempre più attrattivi. “L'Unione Europea – ha concluso - si deve porre il problema di trattenere la seconda generazione e di attrarre nuovi immigrati”.  Un ringraziamento al contributo degli immigrati nel nostro paese è arrivato dal presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. “Se non ci fossero gli stranieri a guardare i nostri genitori e i nostri figli, non sapremmo come fare”, ha detto.

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