Sbarchi, l'Ue non smentisce i numeri di Alfano. "Ma l'Italia non è sola"
BRUXELESS - “Noi abbiamo cifre da diverse fonti sul numero degli sbarchi di migranti in Europa, e non posso né confermare né smentire i numeri forniti ieri dal ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano per quanto riguarda la portata dei possibili sbarchi di migranti, nei prossimi mesi, perché non so come sono stati fatti i calcoli né quale siano le fonti o il metodo usato. Posso però dire che i numeri a nostra disposizione sono dello stesso ordine di grandezza”, lo ha dichiarato Michele Cercone, portavoce della commissaria agli Affari Interni della Commissione UE Cecilia Malmstrom, commentando le dichiarazioni di ieri dello stesso Alfano che parlavano di un’ondata dai trecentomila ai seicentomila migranti pronti a raggiungere l’Europa via mare.
“Noi riconosciamo che la pressione dei flussi migratori su certi Stati membri, fra cui l’Italia, è molto alta - ha aggiunto Cercone - ma l’Italia non è mai stata lasciata sola. A dicembre sono stati stanziati trenta milioni di euro per aiutare l’Italia nell’operazione Mare Nostrum (come parte dei cinquanta milioni stanziati per il pattugliamento in mare in UE, ndr - ha continuato - e la Commissione ha messo in atto anche azioni a più lungo termine. Abbiamo firmato accordi di cooperazione con Marocco e Tunisia e recentemente un trattato di collaborazione sull’immigrazione con la Turchia. Abbiamo rafforzato la cooperazione con i paesi d’origine e di transito dei migranti. Abbiamo messo in piedi una rete europea per i pattugliamenti e un sistema più coordinato per raccogliere informazioni sistematiche sui richiedenti asilo. Stiamo combattendo contro le grandi reti criminali che fanno enormi profitti dalla gestione dell’immigrazione irregolare. Abbiamo rafforzato Frontex e, se gli Stati membri daranno la loro disponibilità a investire risorse finanziarie e tecniche nei prossimi mesi, la rafforzeremo ulteriormente. La Commissione, insomma - ha spiegato Cercone - sta facendo il suo, ma non può risolvere da sola i problemi posti dai flussi migratori. La maggior parte delle responsabilità restano, anche per il principio di sussidiarietà, nelle mani degli stessi Stati membri, che hanno l’obbligo di sorvegliare le frontiere e di salvare vite in mare e che ad esempio dovrebbero impegnarsi di più per i trasferimenti dei migranti e dei richiedenti asilo. Finora - ha aggiunto Cercone - solo 11 Stati membri su 28 si sono adoperati concretamente in questo senso”.
Poi Cercone ha dato alcuni numeri sulla media degli arrivi negli ultimi anni: “Dal 2008 - ha detto - circa centomila migranti irregolari l’anno sono stati individuati alle frontiere europee, e nel 2013 sono state 435 mila le richieste d’asilo”.
Ricordiamo infine che l’Italia non ha ancora proceduto alla corretta trasposizione della direttiva UE per la lotta al traffico degli esseri umani, per cui la Commissione tiene il nostro paese sotto stretto controllo e per cui, se non si faranno passi avanti, c’è il rischio di una procedura di infrazione. (Maurizio Molinari)