Sbarchi, proseguono i soccorsi: oltre 1.500 migranti in due giorni
ROMA - Una storia come tante altre quella di Ali e quella della sua famiglia, migranti tratti in salvo in mare. La racconta in un video l'Alto commissariato per raccontare l'orrore dei morti in mare. Ali ha 40 giorni di vita ed è nato con la sindrome di Down. “E’ arrivato in Italia in cattive condizioni di salute ed è stato ricoverato in un ospedale locale”, racconta l’Unhcr Italia. Lui e i suoi genitori si sono imbarcati dalla Libia nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Sono tra i sopravvissuti di uno degli ultimi naufragi nel Mediterraneo, “arrivati in Italia in stato di shock, con l’orrore scritto in viso”. A causa di problemi tecnici la loro barca si è rotta e ha iniziato a imbarcare acqua. Quando le persone hanno iniziato a muoversi la barca si è capovolta, racconta l’Alto Commisariato, portando con sé molte delle persone a bordo.
Nel video i sopravvissuti parlano dell'orrore di nuotare tra i cadaveri, cercando giubbotti di salvataggio e facendo tutto il possibile per sopravvivere. Ed è così che Ali e i suoi genitori sono sopravvissuti, grazie ad un giubbotto di salvataggio e un pezzo di legno della barca naufragata.
-Sono circa 1.500 i migranti arrivati nelle ultime 48 ore in Italia. Sabato 683 sono giunti a Messina, soccorsi mentre erano in viaggio nel Canale di Sicilia su due barconi: nella stiva di uno dei barconi anche 52 corpi senza vita. Altri 254 migranti sono sbarcati a Corigliano in Calabria e 415 sono sbarcata e Taranto dopo essere state recuperate nelle acque del Mediterraneo . Anche nella giornata di oggi proseguono i soccorsi: tratti in salvo sulle coste della Libia 142 migranti a bordo di un gommone diretto verso l'Italia.
Oggi anche papa Francesco nel corso dell’Angelus in Piazza San Pietro è tornato a parlare della condizione di chi fugge dal proprio paese: “crimini che offendono l’intera famiglia umana”. “Purtroppo – dice - anche nei giorni scorsi numerosi migranti hanno perso la vita nei loro terribili viaggi. Per tutti questi fratelli e sorelle, prego e invito a pregare. In particolare, mi unisco al Cardinale Schönborn – che oggi è qui presente – e a tutta la Chiesa in Austria nella preghiera per le settantuno vittime, tra cui quattro bambini, trovate in un camion sull’autostrada Budapest-Vienna. Affidiamo ciascuna di esse alla misericordia di Dio; e a Lui chiediamo di aiutarci a cooperare con efficacia per impedire questi crimini, che offendono l’intera famiglia umana”.