22 agosto 2013 ore: 16:05
Immigrazione

Sbarchi, Vassallo Paleologo: ''Fuorilegge i rimpatri degli egiziani''

Il commento del giurista: "Non può essere la polizia a decidere se un migrante ha diritto a presentare la domanda d'asilo". Anche le Nazioni Unite condannano i rimpatri

MILANO - "I rimpatri degli egiziani sono fuorilegge": non ha dubbi Fulvio Vassallo Paleologo, docente di diritto d'asilo all'Università di Palermo. "Sono contrari al decreto legislativo 25 del 2008 che toglie ogni potere alla Polizia di valutare se un migrante ha diritto di presentare la domanda d'asilo". Il giurista cita anche l'articolo 13 della Costituzione, l'articolo 19 del testo unico sull'immigrazione, oltre alle convenzioni internazionali. Martedì 20 agosto 10 egiziani, arrivati solo il giorno prima nel porto di Catania, sono stati rimpatriati con un volo della Egytair (vedi lancio del 21 agosto). Secondo la Prefettura in applicazione di un accordo bilaterale Italia - Egitto. "È da tempo che la Prefettura di Catania ha adottato questa politica -aggiunge Vassallo Paleologo-. Così come anche le prefetture di Ancona e Venezia. Ma bisogna denunciare forte che si tratta di provvedimenti illegittimi". 

Il problema è che migranti rispediti al loro Paese non fanno ricorso. "Non viene loro permesso di parlare con le organizzazioni umanitarie quando arrivano in Italia - aggiunge -. Di fatto li costringono a rimanere clandestini. Invece ognuno di loro ha il diritto di essere informato sulla possibilità di chiedere asilo politico o la protezione umanitaria e sarà la competenze commissione territoriale a valutare se la domanda è fondata o meno. Non le autorità di pubblica sicurezza. ". 

Anche Francois Crepeau, special rapporteur delle Nazioni Unite per i diritti dei migranti, nella sua visita in Italia nell'ottobre 2012 ha condannato il Governo perché "gli accordi bilaterali sono applicati senza un'adeguata tutela dei diritti umani -si legge nel rapporto sul nostro Paese- e non c'è trasparenza sui contenuti di questi accordi". Crepeau si lamenta anche del fatto che le procedure rapide di rimpatrio "non permettono una identificazione certa delle persone e dei loro bisogni, in particolare sulla eventuale volontà di chiedere asilo politico". (dp)

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