28 novembre 2013 ore: 11:16
Economia

Sbilanciamoci: 7,5 miliardi per reddito minimo e lavoro, “emergenze non rinviabili”

Presentate a Roma le 90 proposte della controfinanziaria. Si chiede un piano per la sperimentazione del reddito minimo e un piano sul lavoro per assumere 300 mila persone in settori strategici. E poi fondi per i Lea, l'inclusione scolastica e l'emergenza abitativa
Contrasto Crisi economica. Soldi sul tavolo banconote e monete

Crisi economica. Soldi sul tavolo banconote e monete

ROMA – Lavoro, reddito, casa. Sono queste le tre emergenze sociali non rinviabili secondo la contromanovra di Sbilanciamoci! da 26 miliardi di euro, presentata oggi a Roma dai promotori della campagna. Al centro del rapporto, realizzato da 49 associazioni, 90 proposte considerate fondamentali per promuovere i diritti, la pace e l'ambiente e suddivise in sette aree tematiche: fisco e finanza, lavoro e reddito, cultura e conoscenza, ambiente e sviluppo sostenibile, welfare e diritti, cooperazione pace e disarmo, e infine altraeconomia.

“Ci sono alcune proposte che riteniamo fondamentali a causa dell'aggravarsi della crisi, perché costituiscono delle risposte immediate - spiegano i promotori della campagna - in primo luogo abbiamo messo al centro il lavoro e la necessità di introdurre una sperimentazione di reddito minimo. Lavoro e reddito sono due temi fortemente connessi in un paese che ha raggiunto  il 12,5 per cento di disoccupazione totale, il 40 per cento di disoccupazione giovanile e in cui 9,5 milioni di persone vivono in condizioni di povertà relativa e 4,8 milioni persone in condizioni di povertà assoluta”. Per questo Sbilanciamoci! propone un piano del lavoro da 3,5 miliardi di euro e la sperimentazione di un reddito minimo del costo complessivo di 4 miliardi di euro. Il piano lavoro è finalizzato a creare occupazione di qualità, con almeno 300 mila posti di lavoro in settori strategici come la messa in sicurezza di edifici pubblici (in particolare edilizia scolastica), energie rinnovabili, riassetto idrogeologico, valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio artistico, servizi alla persona e istruzione, insomma le cosiddette “piccole opere” di cui ha davvero bisogno il nostro paese. La proposta che riguarda il reddito, invece, garantirebbe 500 euro al mese individuali alle 764 mila persone che si trovano in condizioni di povertà assoluta. “Siamo consapevoli che il finanziamento di un vero e proprio reddito di cittadinanza richiederebbe la rivisitazione dell’intero sistema delle politiche del lavoro, sociali e fiscali e un investimento ingente, improbabile nell’attuale contesto economico e politico -si legge nel rapporto -, ma allo stesso tempo riteniamo fondamentale l'inizio di una sperimentazione di questo tipo, mancante in Europa, soltanto in Italia e Grecia”.

Il secondo aspetto messo in luce dal rapporto è l'emergenza abitativa. “Ad oggi, i Comuni stimano che siano circa 650 mila le domande di alloggi popolari non soddisfatte e circa 70 mila le sentenze di sfratto ogni anno, aumentate a seguito degli effetti della crisi - continua il rapporto -. Allo stesso tempo risultano circa 30 mila gli alloggi di edilizia residenziale pubblica non assegnati perché bisognosi di ristrutturazione. Per questo proponiamo di investire di più nel sostegno sociale all'affitto (300 milioni), nell’edilizia residenziale pubblica non agibile (200 milioni), e nel recupero di immobili di proprietà pubblica per uso sociale (250 milioni)”.

Sbilanciamoci! avanza poi alcune proposte per riorientare la spesa pubblica. Innanzitutto un forte rifinanziamento dei settori maggiormente colpiti negli anni come la cultura (2,4 miliardi) e la conoscenza (1,5 miliardi per il Fondo di Finanziamento Ordinario delle università, fondamentale anche per la ricerca e 1 miliardo per l’edilizia scolastica). E poi la copertura totale delle borse di studio universitarie, l’abolizione della figura dell’idoneo non vincitore (350 milioni), l’eliminazione del dottorato di ricerca senza borsa (50milioni), la lotta alla dispersione scolastica (30 milioni), l’innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni e l'integrazione (200 milioni). “Proponiamo inoltre l’istituzione di un fondo nazionale per le attività culturali (600 milioni) e l’abolizione del pagamento dei diritti Siae per i concerti di musica dal vivo con un massimo di 200 spettatori (15 milioni) e di promuovere il libero accesso alle attività culturali da parte di studenti e soggetti in formazione (50 milioni)” spiegano.

Tra le molte proposte in tema di ambiente, invece, il ripristino e l'incremento del fondo per la ristrutturazione e l’ammodernamento della rete idrica nazionale (100 milioni di euro) e la richiesta di destinare 10 milioni di euro ad un Fondo nazionale per la ripubblicizzazione dei servizi idrici. Un capitolo consistente del Rapporto è rappresentato dalle proposte in materia di welfare, che propone il finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza e del Fondo Nazionale Politiche Sociali (1,8 miliardi), un piano straordinario per gli asili nido (1 miliardo), interventi per la non autosufficienza (500 milioni), l'inclusione scolastica degli alunni con disabilita` (30 milioni). “Chiediamo più risorse per la sanità: per il Servizio Sanitario Nazionale (1,5 miliardi), per la medicina territoriale (100 milioni), per un Fondo nazionale per la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico (31,5 milioni), per unita` spinali ed hospice (120 milioni) -si legge -. Per quanto riguarda le politiche di genere sono fondamentali provvedimenti come l’assegno di maternità universale (750 milioni), un piano straordinario per i consultori (100 milioni) e in particolare, visto il pericoloso aumento della violenza sulle donne, un finanziamento per nuovi centri antiviolenza (50 milioni). Da notare il complessivo costo zero di misure contro il sovraffollamento delle carceri e per il reinserimento detenuti. Infine assumono centralità le politiche in tema di immigrazione per ampliare e qualificare il sistema di accoglienza (100 milioni), rafforzare il sistema nazionale di protezione contro le discriminazioni e il razzismo (25 milioni), finanziare le Commissioni Territoriali sul diritto di asilo (15 milioni)”.

In tema di cooperazione pace e disarmo, le proposte più rilevanti riguardano il finanziamento dei corpi civili di pace (20 milioni), gli investimenti per la cooperazione (250 milioni) e per l’istituto per la pace ed il disarmo (10 milioni), la riconversione dell'industria a produzione militare (200 milioni)  e un piano straordinario per finanziare il sevizio civile (270 milioni), per stabilizzare nel triennio 2014-2016 un contingente di 120.000 persone in Italia e 3.000 all’estero. L’ultimo capitolo del Rapporto S è dedicato alle proposte che riguardano l’AltraEconomia. Tra le varie proposte: le misure per la promozione di distretti di Economia Solidale (20 milioni), il sostegno alla finanza etica (20 milioni), la costituzione di un fondo per l’agricoltura biologica (60 milioni), l'investimento per il Fair Trade e Social Public Procurement (20 milioni) e in Economia eco&equa (60 milioni). (ec)

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