Scuola e disabilità, la regione Lazio cessa l’assistenza alla Comunicazione aumentativa alternativa. Protesta la Fish
Precisa la Fish: “Il Servizio assistenziale educativo - CAA risulta ineludibile e la sua interruzione colpirebbe gravemente gli alunni certificati con alcune sindromi rare e non, con disabilità comunicativa nella produzione e comprensione del linguaggio. L’unico segnale prodotto dalla Regione si è avuto in pochissime righe con la Determinazione n. G07784 del 06/06/2023, quando ha adottato le Linee di indirizzo per la realizzazione dell’integrazione scolastica, anche attraverso la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), […] per l’anno scolastico 2023-2024, in cui veniva specificato che ‘le assegnazioni di intervento di CAA effettuate nell’anno scolastico 2023/2024 non daranno luogo a riconferma nei successivi anni scolastici’, in quanto è onere dei Comuni garantire l’assistenza per l’autonomia e alla comunicazione personale ai bambini dei nidi e della scuola dell'infanzia, e agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”.
Conclude la Fish: “La Regione Lazio ha inteso quindi svincolarsi da tutte le competenze che meritoriamente si era assunte, come nessuna altra Regione, dal 2017, per la predisposizione e finanziamento degli interventi di Assistenza CAA. E’ necessario pertanto che la Regione Lazio immediatamente si assuma una responsabilità ed iniziativa politica istituzionale ed interistituzionale per programmare accordi atti a definire un percorso capace di garantire, fin dalla riapertura delle scuole, l’avvio dei servizi di assistenza scolastica CAA e di confrontarsi preventivamente con le organizzazioni rappresentative”.