Scuola, il 21 marzo studenti campani in piazza contro le mafie
ROMA - L'inchiesta della Dda di Napoli 'The Queen' che ha portato ieri all'esecuzione di 66 arresti "nei confronti di un intero pezzo di classe dirigente della nostra Regione, con varie accuse di corruzione e turbativa di asta, a favore anche di imprese riconducibili al clan camorristico dei Casalesi, ci indigna non poco". Lo dicono gli universitari del coordinamento Link di Napoli che invitano gli studenti campani a partecipare a una marcia contro le mafie in programma martedi' 21 marzo al Parco Conocal di Ponticelli, "per essere ancora una volta, davanti al marciume che ci si pone davanti, testimoni di bellezza". "Al netto delle responsabilita' penali che saranno accertate dalla magistratura - affermano gli studenti - il coinvolgimento anche di dodici docenti della Federico II e dell'Universita' della Campania Luigi Vanvitelli mostra un quadro sconfortante che vede i tentacoli di un sistema affaristico criminale colluso con la camorra penetrare fin dentro quelle aule universitarie che ogni giorno frequentiamo e che dovrebbero essere luogo di trasformazione e di contrasto a quei fenomeni criminali che da oltre due secoli infestano il nostro territorio. E' emblematica - continuano - la vicenda della Casa dello Studente di Aversa che vede coinvolti tra gli altri il sindaco di Aversa, Enrico de Cristofaro, e il direttore amministrativo dell'A.Di.S.U.N, Claudio Borrelli, che avrebbero favorito ditte appartenenti al clan dei Casalesi per alcuni lavori di ristrutturazione nello studentato che ad oggi risulta ancora chiuso, non permettendo ai tanti studenti fuorisede di avere diritto ad un posto alloggio. Fino a quando non sara' reciso il plurisecolare legame tra istituzioni dello Stato ed "istituzioni" criminali purtroppo le camorre saranno ancora lontane dall'essere sconfitte. Noi come studenti e come rappresentanti saremo in prima linea, come abbiamo sempre fatto, nel denunciare e nel praticare un'antimafia sociale che cerchi di colpire alla base le cause del dominio mafioso sui nostri territori". (DIRE)