Scuola, in Lombardia ancora troppo pochi gli insegnanti di sostegno
MILANO – La Lombardia ha bisogno di insegnanti di sostegno. "Il rapporto medio è di 2,29 alunni per ogni alunno. Dovrebbe essere al massimo 1 a 2. Ci sono realtà dove arriva anche a 1 a 3", annuncia il segretario di Cisl scuola Marco Bianchi. Il tema ritorna di attualità alla vigilia del "giorno della piazza precaria", una manifestazione nazionale indetta dai movimenti degli insegnati senza un posto fisso. L'assunzione di 27mila insegnanti di sostegno a livello nazionale promessa dal Governo Letta dovrebbe essere il primo segnale di una controtendenza rispetto agli anni passati. "L'aumento dell'organico sta nelle cose: con questi piani stiamo andando incontro ad un'assunzione costante, ovviamente non con un posto fisso", specifica Bianchi.
In merito alla manifestazione di domani Bianchi sottolinea che non si può definire precario "chi ha fatto tre giorni in una scuola e pretende di entrare subito in graduatoria. Solo per la scuola d'infanzia ci sono 220mila persone in graduatoria in Lombardia. Nemmeno un'epidemia a livello nazionale permetterebbe l'assunzione di tutti", commenta Bianchi.
Ieri alcuni deputati del Pd hanno espresso preoccupazione riguardo l'eventualità che l'anno scolastico inizi senza presidi. "Nel momento in cui si è imboccata la via giudiziaria non c'è soluzione sindacale possibile al problema", commenta Bianchi. La soluzione proposta dai sindacati, mai andata in porto, era di aumentare gli insegnati, in modo che aumentassero i dirigenti "vicari". Al contrario i posti coperti sono stati solo 250 su una richiesta di 600. Così il pericolo di iniziare l'anno scolastico senza dirigenti è ancora molto concreto. (lb)