10 ottobre 2017 ore: 12:06
Società

Scuola in ospedale: un milione di euro in più per l'istruzione dei bambini malati

"Quest'anno abbiamo aggiunto un milione di euro a sostegno delle scuole in ospedale, ma credo che dobbiamo ragionare sul personale e sulle condizioni di esercizio didattico". Lo ha detto la ministra Fedeli, in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico al 'Bambino Gesù'
Piedi di bambina in corridoio di ospedale

"Quest'anno abbiamo aggiunto un milione di euro a sostegno delle scuole in ospedale, ma credo che dobbiamo ragionare sul personale e sulle condizioni di esercizio didattico. Diminuire l'organico lo considero un errore, dobbiamo intervenire". Lo ha detto la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, in occasione oggi a Roma dell'inaugurazione dell'anno scolastico all'ospedale pediatrico 'Bambino Gesu''.

"Ci sono nuovi strumenti che il digitale consente- ha proseguito Fedeli- e quindi serve una maggiore attenzione anche dal punto di vista dell'innovazione didattica". "Il diritto allo studio e' garantito in tutte le scuole italiane, ma assicurarlo ai bambini e alle bambine che si ammalano, e nei luoghi in cui si deve essere curati, secondo me e' il piu' straordinario modo per garantirlo. Se un bambino o una bambina che devono essere curati dovessero subire anche l'ulteriore stacco nel percorso formativo, infatti, verrebbero penalizzati due volte". 

"Il lavoro che viene fatto dalla scuola in ospedale e' straordinario- ha proseguito Fedeli- perche' garantisce il diritto allo studio ma anche quelle qualita' fondamentali dell'essere accolto e abbracciato. Come ha detto anche Papa Francesco venendo qui, il bambino o la bambina che entra in un ospedale subisce una cesura, una grande sofferenza e si sente in un mondo che non e' il suo. Allora trovare dentro all'ospedale chi lo accudisce e lo cura, ma anche chi lo fa tenere in relazione con il suo ambiente, con i suoi compagni e con lo studio, secondo me e' straordinario. Poi in fondo la scuola in ospedale e' anche una speranza, perche' ti aiuta a superare quella fase difficile- ha concluso- particolare e complessa della malattia".  (DIRE)

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