Scuola in vacanza, ma per migliaia di alunni disabili a settembre farà fatica a "riaprire"
MILANO - Primi giorni di vacanze dalla scuola, ma per 4.650 studenti c'è il rischio che a settembre non ricominci. Sono bambini e ragazzi delle elementari e delle medie con disabilità sensoriale e giovani con ogni tipo di disabilità delle superiori. Vittime di un vuoto politico, giuridico e burocratico: né la Regione, né le Province né la Città metropolitana né i Comuni sono in grado di garantire per settembre la presenza in classe degli assistenti (che li aiutano a leggere, scrivere, a muoversi nei locali della scuola, ad andare in bagno ecc) né il trasporto casa scuola. Tanto non accettano neanche più le richieste di questi servizi da parte delle famiglie. La vicenda potrebbe finire nelle aule giudiziarie, come promette la Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha): “Abbiamo predisposto le lettere/diffida da inviare alle Province e a Città Metropolitana di Milano con cui le famiglie potranno chiedere l'attivazione di questi servizi – spiega Donatella Morra, referente Ledhascuola -. Qualora il servizio non venisse attivato sarà possibile procedere con un ricorso in tribunale”.
La Ledha chiede anche un appuntamento urgente ai vertici delle istituzioni coinvolte: Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Daniele Bosone presidente dell'Unione Province Lombarde e Giuliano Pisapia Sindaco della Città Metropolitana di Milano. Parallelamente, Ledha ha chiesto alla Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap) di continuare ad attivarsi presso il Presidente del Consiglio e il Ministro dell'Istruzione per risolvere la questione.
"A oggi nessun ente pubblico (Comuni, Province o Città Metropolitana di Milano) accetta ufficialmente le domande di attivazione di questi servizi per il prossimo anno scolastico - spiega in un comunicato stampa la Ledha-, non avendo approvato nessun atto amministrativo che ne preveda l'organizzazione. Inoltre non c'è nessun capitolo di bilancio che stanzi le risorse necessarie. Risultato: se qualcosa non cambierà nei prossimi giorni, quei bambini e quei ragazzi saranno costretti a rimanere a casa o a frequentare con un orario ridotto".
“Si tratta di servizi che la legge 104 del 1992 prevede come diritti esigibili e gratuiti, che devono essere garantiti, indipendentemente dai problemi gestionali o economici degli enti pubblici – spiega Donatella Morra -. Per questo motivo Ledha, tramite le sue associazioni, ha iniziato una campagna di informazione a tutte le famiglie coinvolte, offrendo il supporto necessario per rivolgersi alla magistratura nel caso le Istituzioni continuino a non trovare una soluzione a questo problema”.
Paradossale, quasi kafkiana, la situazione a Milano. Il Comune di Milano (sindaco Giuliano Pisapia) ha avvisato con una lettera, le famiglie che non potrà più sostenere il servizio di trasporto e assistenza educativa nelle scuole superiori perché di competenza della Città Metropolitana. Le stesse famiglie, però, hanno ricevuto un'altra comunicazione da parte della Città Metropolitana (sindaco Giuliano Pisapia) che le informa che gli uffici non riceveranno neanche le domande di attivazione del servizio perché nessuno ha attribuito loro questa competenza. (dp)