Scuola, istruzione, formazione: ampio lo spazio nei programmi elettorali
ROMA – La scuola come luogo non solo di conoscenza, ma anche di socializzazione, di crescita, di cittadinanza, di benessere: la centralità di questa istituzione si è imposta, dall'inizio della pandemia, evidenziando da un lato il valore, dall'altro le carenze del sistema scuola nel nostro Paese. Ne tengono conto i programmi elettorali delle principali forze politiche in corsa per le prossime elezioni: tutte dedicano alla scuola ampio spazio e grande attenzione, prendendo atto delle inadeguatezze e immaginando una scuola più rispondente ai bisogni dei ragazzi e delle famiglie.
Pd, dalla scuola dell'infanzia obbligatoria al trasporto gratuito
“ Vogliamo rimettere al centro la scuola e restituire al mestiere dell’insegnante la dignità e centralità che merita, garantendo una formazione adeguata e continua e allineando, entro i prossimi cinque anni, gli stipendi alla media europea”: è quanto annuncia il Partito Democratico, alla luce dell'ultimo rapporto Svimez. “La nostra proposta sulla scuola come motore del Paese parte da qui”. Si inizia dalla scuola dell'infanzia, che si vuole rendere “gratuita e obbligatoria”, per poi “garantire la progressiva gratuità dei servizi educativi 0-3 anni per i nuclei familiari a basso Isee”.
Per i gradi successivi, “proponiamo la costituzione di un Fondo nazionale per i viaggi-studio, le gite scolastiche, il tempo libero nel doposcuola e l’acquisto di attrezzature sportive e strumenti musicali che va ad integrare il finanziamento regionale”.
A livello strutturale, “vogliamo supportare la creazione di 'ambienti di apprendimento sostenibili', accessibili, sicuri (anche dal punto di vista sanitario, con l’installazione di sistemi di aerazione), attraverso la promozione di incontri e attività tra scuole, perché lo spazio per noi è un terzo educatore”. E per quanto riguarda gli spostamenti casa-scuola, “vogliamo garantire la piena gratuità del trasporto pubblico locale per le famiglie a reddito medio e basso (in base all'Isee). Ci impegniamo inoltre a garantire alle studentesse e gli studenti delle scuole medie e superiori la gratuità dei libri di testo (sempre in base all’Isee) e il pieno accesso ai servizi psico-pedagogici (in maniera universale)”. Per migliorare l'inclusione, “investiremo nell'aumento dei docenti di ruolo di sostegno per affiancare nel percorso scolastico tutte le persone con disabilità. Proponiamo l’estensione del tempo pieno, con particolare attenzione al Sud, e la progressiva costruzione di una scuola presidio di comunità nelle periferie e nelle aree interne”. In generale, “lavoreremo affinché le scuole siano sempre più luoghi sicuri, belli, aperti tutto il giorno. Vere e proprie palestre di cittadinanza, capaci di rappresentare una alternativa vincente alla esclusione e alla marginalizzazione”.
La Lega e il “Patto per la scuola”
La Lega Nord inserisce, all'interno del suo programma, un “Patto per la scuola”, che intende garantire, innanzitutto, “una scuola in presenza” e “docenti formati in didattica generale e speciale, pedagogia generale e speciale rivolta ai bisogni educativi speciali, pedagogia sperimentale, didattica disciplinare, laboratori pedagogico-didattici, tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la didattica, con valutazione psico-attitudinale in ingresso e in itinere (in sostanza: basta nozionismo)”. Si propone poi il “miglioramento e rafforzamento dell’alternanza scuola-lavoro” e il “potenziamento degli insegnanti di sostegno”. Per quanto riguarda la trasmissione dei valori, si prevede che per ogni attività “che coinvolga l’ambito valoriale e dell’educazione sessuale, deve esserci l’esplicito e libero assenso dei genitori o di chi ne fa le veci”. Nel programma anche lo “stop caro libri, con detraibilità fiscale delle spese di istruzione per l’acquisto di libri e cancelleria”.
Il programma prevede inoltre i cosiddetti “cinque interventi fondamentali: sviluppare gli istituti professionali come scuole di alta specializzazione; conciliare inclusione e valutazione studenti; prevenzione sanitaria, mai più didattica a distanza; garantire specializzazione sostegno; superare il precariato, coprire la carenza personale docente e Ata, adeguare gli stipendi”. Ciascuno di questi punti viene declinato e approfondito nel testo del programma. Riguardo il sostegno scolastico, per esempio, dal momento che “oltre un terzo dei docenti attualmente incaricati su posto di sostegno è privo di specializzazione”, si prevede che “chi ha maturato almeno tre anni di esperienza sul campo nel sostegno ad alunni con disabilità deve poter accedere direttamente ai corsi di specializzazione”.
Vengono inoltre previste “ore aggiuntive per l’insegnamento dell’italiano, complementari al programma di lezioni ordinario, un’esigenza rimasta finora disattesa, mentre invece si registra la diffusione su scala nazionale di scuole parallele di arabo, spesso promosse in collaborazione con istituti pubblici – si legge - Il rischio è che attraverso l’insegnamento dell’arabo vengano trasmessi ai discenti di religione islamica messaggi e concetti riconducibili a ideologie estremiste. L’arabo è infatti solitamente utilizzato come strumento per il proselitismo e l’indottrinamento da parte di organizzazioni radicali, contrarie a una vera integrazione degli immigrati musulmani”.
Lista Azione, 9 strumenti per “valorizzare ogni talento”
Anche nel programma di Lista Azione – Italia Viva viene dedicato ampio spazio al tema della scuola, prendendo spunto dalla considerazione che “in Italia abbiamo tra i tassi di dispersione scolastica e NEET (giovani che non studiano e non lavorano) più alti d'Europa. Dobbiamo recuperare efficacia e offrire ai giovani concrete prospettive di crescita culturale e professionale. Ci sono tutti gli strumenti per dare a ogni talento la possibilità di trovare la propria strada”.
Nel programma vengono indicati nove di questi strumenti. Primo, “a scuola fino a 18 anni e tempo pieno per tutti”. Secondo, “sistema nazionale di valutazione”, che consenta di “individuare le aree su cui è necessario migliorare”. Terzo, “valorizzazione delle professionalità e creazione della carriera di un docente”: a tal proposito, “si deve procedere a firmare il contratto scaduto da troppi anni in modo da garantire un aumento significativo dei salari di tutto il corpo docente”. Inoltre, “sia per i docenti che per il personale ATA si deve abbattere la percentuale di personale precario, riportandola cosi a livelli fisiologici”.
Il quarto obiettivo indicato è “superare le disparità e le situazioni di svantaggio territoriale”, attraverso la costruzione di una “mappa delle aree di crisi”, un “incentivo economico a docenti appositamente formati che rimangano, per almeno un ciclo di istruzione, in una scuola ad alta concentrazione di studenti a rischio abbandono e con tassi di dispersione implicita ed esplicita superiori alla media nazionale” e la riduzione del “numero massimo di alunni per classe”.
Il quinto strumento è il potenziamento dell'educazione civica, per “rafforzare le competenze di cittadinanza e la conoscenza del funzionamento delle Istituzioni della Repubblica e dell'UE”. Il sesto strumento è “un nuovo modello per la formazione professionale”.
Il settimo obiettivo è “aumentare il sostegno agli studenti con bisogni educativi speciali”, con “più fondi alle scuole per stipulare convenzioni stabili con figure esperte per supportare i ragazzi in difficoltà” e con l'aumento delle “risorse per la formazione degli insegnanti, rendendola obbligatoria”. Ottavo punto è la riqualificazione “in dieci anni di tutti gli edifici scolastici”, con “spazi destinati non solo a 'fare lezione', ma come luoghi di acquisizione attiva di competenze, spazi per lo studio autonomo, per la socialità e per la convivialità; luoghi per il lavoro individuale e per il confronto tra i docenti; occasione di incontro, di confronto e di partecipazione”. Nono e ultimo strumento è la “libertà di scelta educativa”, che “passa sia dalla compiuta attuazione della parità scolastica, sia da una rivoluzione copernicana nel modo di governare le politiche scolastiche: passare dal concetto di autonomia scolastica a quello di scuole realmente autonome”. Questa libertà di scelta “va raggiunta migliorando gli strumenti a disposizione e studiandone altri (buono scuola, rimborsi fiscali, costo standard, ecc.) con l'intento di consentire a tutti di poter scegliere l'educazione per i propri figli senza ostacoli economici insormontabili. A questo percorso deve sempre corrispondere un sistema di controlli e verifiche ministeriali sul rispetto dei criteri e delle regole nazionali”.
Un altro capitolo è dedicato al tema “Università e ricerca”: qui si parla di “supportare gli studenti fuori sede”, “aumentare l'attrattività a livello internazionale”, “avviare un programma di reclutamento dei docenti”, “creare una rete organica per la ricerca, l'innovazione e il trasferimento tecnologico”, “trasformare gli atenei in fondazioni di diritto privato a capitale interamente pubblico”.
5 stelle, stipendi più alti per gli insegnanti. E più psicologi a scuola
“Più psicologi e pedagogisti per fornire un sostegno ai nostri ragazzi e a tutta la comunità scolastica”: è una delle proposte contenute nel programma del Movimento 5 Stelle, nel capitolo “Per la formazione: perché scuola, università e ricerca sono le fondamenta della nostra società”. Si propone anche la “introduzione di una ‘Scuola dei mestieri’, per valorizzare e recuperare la tradizione dell’artigianato italiano” di aumentare i “fondi per università e ricerca a favore di studenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo “. Al tempo stesso, il Movimento 5 stelle ritiene prioritario l' “adeguamento degli stupendi degli insegnanti ai livelli europei”.
Centrodestra, più risorse per scuola e ricerca
I riferimenti alla scuola nel programma del Centrodestra sono contenuti nel capitolo “Scuola, università e ricerca”. Questi gli impegni previsti, quello di “rivedere in senso meritocratico e professionalizzante il percorso scolastico”. Si pensa anche a un “piano per l'eliminazione del precariato del personale docente e investimento nella formazione e aggiornamento dei docenti”, come pure all' “ammodernamento, messa in sicurezza, nuove realizzazioni di edilizia scolastica e residenze universitarie”, la “valorizzazione e promozione delle scuole tecniche professionali volte all'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro”.
Riguardo il mondo accademico, si propone “l'allineamento ai parametri europei degli investimenti nella ricerca, “maggiore sostegno agli studenti meritevoli e incapienti”, il riconoscimento della libertà di scelta educativa delle famiglie attraverso il buono scuola”. E si intende “favorire il rientro degli italiani altamente specializzati attualmente all'estero”.