Scuola, via libera alla riforma: ecco i punti cardine del ddl
Roma - Il disegno di legge approvato oggi alla Camera e' frutto di un lavoro di ascolto iniziato a settembre dal Governo e proseguito con le audizioni in Parlamento e gli incontri dell'Esecutivo con sindacati, studenti e genitori, scrive il miur in una nota. Il ddl prevede un finanziamento aggiuntivo di 3 miliardi a regime sul capitolo istruzione e un piano straordinario di assunzioni per poter dare alla scuola i docenti di cui ha bisogno e tirare una linea con il passato sul tema del precariato storico. Dal 2016 si assume solo per concorso. Il provvedimento mette al centro l'autonomia scolastica. Si danno gli strumenti finanziari e operativi a dirigenti scolastici e docenti per poterla realizzare. Ovvero piu' soldi (viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole) e piu' risorse umane (con il piano assunzioni ogni istituto avra' in media 7 docenti in piu' per i progetti e il potenziamento dell'offerta).
Agli studenti viene garantita un'offerta formativa piu' ricca che guarda alla tradizione (piu' Musica, Arte), ma anche al futuro (piu' lingue, competenze digitali, Economia). L'intera comunita' scolastica, famiglie e studenti compresi, sara' coinvolta nell'elaborazione del Piano dell'offerta formativa della propria scuola, il documento costitutivo dell'identita' culturale e progettuale delle scuole. Nel ddl ci sono risorse specifiche per la formazione e l'aggiornamento dei docenti e per la loro valorizzazione. Continua l'investimento dello Stato manutenzione, ma anche per la costruzione di strutture innovative.
LA BUONA SCUOLA METTE AL CENTRO L'AUTONOMIA: Il ddl consente di realizzare l'autonomia scolastica, assegnando maggiori strumenti ai dirigenti delle scuole per chiedere e gestire risorse umane, tecnologiche e finanziarie. Le istituzioni scolastiche avranno un organico potenziato, l'organico dell'autonomia (garantito, a partire dal prossimo anno scolastico, attraverso un piano straordinario di assunzioni) per coprire le cattedre vacanti, rispondere alle nuove esigenze didattiche, organizzative e progettuali, potenziare l'offerta formativa, combattere la dispersione scolastica, rendere la scuola piu' inclusiva, eliminare le supplenze piu' dannose, anno dopo anno, per la continuita' della didattica. Le scuole, d'ora in poi, potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i loro Piani dell'offerta formativa. I Piani diventano triennali e vengono elaborati con la partecipazione di tutte le componenti della scuola: il Piano e' elaborato dal Collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico, ed e' poi approvato dal Consiglio di circolo o d'Istituto dove sono presenti anche le famiglie e, alle superiori, gli studenti. Viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole che passa dai 111 milioni attuali ad oltre 200 con uno stanziamento di 126 milioni in piu' all'anno dal 2016. Risorse che servono alle scuole per comprare tutto quello di cui hanno bisogno per didattica e attivita' amministrative.
UN PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI: Il ddl da' il via libera ad un Piano straordinario di assunzioni per il 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare l'organico dell'autonomia. Oltre 100.000 insegnanti saranno assunti a settembre 2015. Dopo si torna ad assumere per concorso. Grazie alle assunzioni, la scuola avra' l'8% di docenti in piu', per una media di 7 per ciascuna istituzione scolastica. Il disegno di legge pone un limite alla reiterazione dei contratti a termine: non si potra' andare oltre i 36 mesi anche non continuativi per evitare la creazione di nuovi bacini di precari e rispettare le normative Ue. Il calcolo dei 36 mesi si applica a partire dai contratti stipulati dal prossimo anno scolastico, il 2015/2016. La regolarita' dei concorsi garantira' la possibilita' a chi fa supplenze ed e' abilitato di poter entrare a tempo indeterminato nell'organico dei docenti.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO DIVENTA UN LEADER EDUCATIVO: I presidi diventano leader educativi: meno burocrazia e piu' attenzione all'organizzazione della vita scolastica. Dovranno essere i promotori del Piano dell'offerta formativa della propria scuola che viene poi elaborato dagli organi collegiali.
I dirigenti avranno la possibilita' di mettere in campo la loro squadra individuando, sui posti che si liberano ogni anno, i docenti piu' adatti, per curriculum ed esperienza fatta, per realizzare il progetto formativo della loro scuola. La scelta dei docenti da parte dei presidi avviene all'interno di ambiti territoriali (a regime di dimensione inferiore al territorio della Provincia) predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. Negli ambiti territoriali confluiscono i nuovi assunti: quest'anno i docenti del Piano straordinario, dal prossimo i vincitori di concorso. È lo Stato e non il dirigente scolastico ad assumere gli insegnanti. Solo dopo l'assunzione i docenti vengono individuati dalle scuole sulla base dell'offerta che vogliono garantire agli studenti. Le operazioni avverranno in modo trasparente: i presidi renderanno pubbliche, attraverso il sito della loro scuola, tutte le informazioni relative agli incarichi conferiti. Il loro operato sara' sottoposto a valutazione. Una valutazione che influira' anche sulla loro retribuzione aggiuntiva.
LA BUONA SCUOLA PREPARA AL FUTURO: Il disegno di legge prevede il miglioramento dell'offerta formativa sempre piu' declinata in base alle esigenze degli studenti e coerente con la necessita' di orientarli al futuro. Con la Buona scuola ci sara' il potenziamento delle competenze linguistiche: l'Italiano per gli studenti stranieri e l'Inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua).
Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Viene dato piu' spazio all'educazione ai corretti stili di vita e si guarda al domani attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media). Alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali per rispondere alle esigenze dei loro ragazzi. Le competenze maturate dagli studenti, anche in ambito extra scolastico (volontariato, attivita' sportive, culturali, musicali), saranno inserite in un apposito curriculum digitale che conterra' informazioni utili per l'orientamento e l'inserimento nel mondo del lavoro.
SCUOLA-LAVORO, LABORATORI E DIGITALE: Almeno 400 ore nell'ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 in quello dei licei. L'alternanza scuola lavoro esce dall'occasionalita' e diventa strutturale grazie ad uno stanziamento di 100 milioni all'anno. Si fara' in azienda, ma anche in enti pubblici, musei, si potra' fare anche d'estate e all'estero. Sara' predisposta una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza. È previsto che i ragazzi partecipanti possano esprimere una valutazione sull'efficacia dei percorsi effettuati. Sara' istituito un Registro nazionale dell'alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi percorsi.
Sempre per rendere coerente la formazione con l'orientamento al futuro una parte dei fondi che lo Stato stanzia per gli Istituti tecnici superiori sara' legata (per il 30%) agli esiti dei diplomati nel mondo del lavoro. Altri 90 milioni vengono stanziati subito per l'innovazione didattica e la creazione di laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, per orientare i giovani al lavoro e da utilizzare come strumento di contrasto alla dispersione. Sul digitale e l'innovazione l'investimento diventa permanente: dopo i primi 90 milioni ce ne saranno altri 30 all'anno a partire dal 2016.
UNA CARD PER L'AGGIORNAMENTO DEGLI INSEGNANTI: Arriva la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro all'anno da utilizzare per l'aggiornamento professionale attraverso l'acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, l'ingresso a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell'offerta formativa della scuola e con le priorita' indicate dal Ministero. Per la formazione in servizio viene previsto per la prima volta uno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro all'anno.
UN FONDO AD HOC PER VALORIZZARE I DOCENTI: Viene istituito un fondo da 200 milioni all'anno per la valorizzazione del merito del personale docente. La distribuzione alle scuole terra' conto dei territori con maggiori criticita' educative. Ogni anno il dirigente scolastico assegnera' i fondi ai docenti tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un apposito nucleo di valutazione interno alla scuola di cui fanno parte anche genitori e studenti.
UN BANDO PER 'SCUOLE INNOVATIVE', CONTINUA L'IMPEGNO SULL'EDILIZIA: Il ddl prevede un bando per la costruzione di scuole altamente innovative, dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico. Scuole 'green' e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali. L'Osservatorio per l'edilizia scolastica, istituito presso il Ministero dell'Istruzione, coordinera' strategie e risorse per gli interventi e promuovera' la cultura della sicurezza. Vengono recuperate risorse precedentemente non spese da investire sulla sicurezza degli edifici. Stanziati 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui controsoffitti delle scuole. Viene istituita la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole.
LA SCUOLA TRASPARENTE: Il ddl prevede la creazione di un Portale unico dei dati della scuola con la pubblicazione di tutte le informazioni relative al sistema di istruzione: bilanci delle scuole, Anagrafe dell'edilizia, Piani dell'offerta formativa, dati dell'Osservatorio tecnologico, Cv degli insegnanti, incarichi di docenza. Uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini e di responsabilizzazione degli istituti.
SCHOOL BONUS E DETRAZIONE RETTE PER CHI VA ALLA PARITARIA: Con lo school bonus, chi fara' donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all'occupabilita' degli studenti, avra' un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. Cambia l'approccio all'investimento sulla scuola: ogni cittadino viene incentivato a contribuire al miglioramento del sistema scolastico. Scatta poi la detraibilita' delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria.
Il disegno di legge assegna poi la delega al governo a legiferare in diversi ambiti fra cui il diritto allo studio, il riordino delle norme in materia di scuola, la promozione dell'inclusione scolastica, le modalita' di assunzione e formazione dei dirigenti scolastici, la creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni.
(DIRE)