30 gennaio 2019 ore: 12:04
Immigrazione

Sea Watch, c'è l'accordo: migranti ricollocati in Ue. Sbarco imminente

C’è l’ok per la redistribuzione. I migranti dovrebbero essere suddivisi tra Germania, Francia, Portogallo, Romania, Malta e Italia. Asgi: “Corte Ue ha riconosciuto giurisdizione italiana del caso”. Intersos: “Per minori sbarco immediato”. Sea Watch: “Vergognoso e disumano quello che sta accadendo”
Agenzia Dire Sea watch - Foto Agenzia Dire

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ROMA - Ormai lo sbarco è questione di ore. C’è infatti l’accordo per la redistribuzione dei migranti, da 11 gionri a bordo della Sea Watch 3. A confermarlo è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine dell'incontro, oggi a Milano, con il sindaco Beppe Sala. "Tra poche ore inizieranno le operazioni di sbarco dalla Sea Watch - ah detto il premier -. Alla lista dei paesi amici che hanno risposto al nostro invito si è aggiunto anche il Lussemburgo. Gli altri paesi europei che hanno accettato il ricollocamento sono Germania, Francia, Portogallo, Romania, Malta. E Italia. Dunque, nella giornata di oggi le 47 persone, a bordo della nave dell’ong tedesca, dovrebbero poter toccare terra.

-Nella serata di ieri è arrivata la decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo riguardo a due ricorsi d’urgenza, il primo presentato dal capitano della Sea-Watch 3 e dai migranti adulti, il secondo presentato dai 15 minori non accompagnati a bordo della nave, con il supporto anche di Intersos. Con un provvedimento urgente, la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha ordinato in via di urgenza alle autorità italiane di  "adottare tutte le misure necessarie, nel più breve tempo possibile, al fine di garantire ai ricorrenti le cure mediche, il cibo, l'acqua e i beni di prima necessità necessari, fino a ulteriori comunicazioni".

Con riferimento ai minori, la Corte ordina al Governo italiano di fornire un'assistenza giuridica adeguata e in particolare di assicurare la nomina di un tutore. “Secondo la legge italiana, il Tribunale per i minorenni deve ascoltare il minore nell’ambito del procedimento civile di tutela, e il tutore deve incontrare il minore, per informarlo dei suoi diritti ed ascoltare i suoi bisogni, il che è evidentemente impedito fino a quando i minori resteranno trattenuti sulla nave e non sarà consentito a nessuno salire a bordo - spiega Elena Rozzi, advocay officer di Intersos -. Inoltre, contestualmente alla nomina del tutore, il Tribunale per i minorenni dispone l’affidamento del minore non accompagnato ai servizi sociali e il collocamento in un centro di accoglienza per minori, ove non siano già state predisposte misure di accoglienza adeguate. Dunque, la Corte non impone direttamente lo sbarco dei minori, ma ordina l’adozione delle misure previste dalla normativa italiana che devono essere eseguite necessariamente garantendo l’immediato sbarco dei minori dalla Sea-Watch 3. Inoltre, la Corte ordina che siano adottare tutte le misure necessarie al fine di garantire ai ricorrenti adeguate cure mediche”.

Secondo gli avvocati di Asgi (Associazione studi giuridici per l'immigrazione) con questa decisione la Corte ha quindi riconosciuto che la SeaWatch è sottoposta alla giurisdizione italiana e il Governo italiano è soggetto ad obblighi giuridici internazionali di tutela dei diritti fondamentali delle persone a bordo, al fine di garantirne la dignità e l'integrità psicofisica. “Nonostante la Corte non si sia spinta a indicare esplicitamente, come richiesto dai ricorrenti, l'immediato sbarco dei migranti salvati dalla SeaWatch3, tale soluzione, seguita dalla prima accoglienza in strutture adeguate e insieme in ogni caso dalla immediata nomina di un tutore per i minori non accompagnati, continua a costituire l'unica modalità di esecuzione del provvedimento che garantisca l'ottemperanza a quanto richiesto e agli altri obblighi che gravano sull'Italia, incluso quello di porre fine ad una arbitraria privazione della libertà degli interessati. Qualora, invece, il Governo insistesse pervicacemente nello strumentale braccio di ferro posto in essere con altri Stati sulla pelle dei migranti, Asgi confida in un nuovo, rapido e più incisivo intervento della Corte, al fine di tutelare i diritti solennemente enunciati nella Convenzione e di porre fine a questa ennesima pagina di vergogna della recente storia repubblicana”.

Per la portavoce di Sea Watch, Giorgia Linardi “la Corte ha riconosciuto che vi sia una violazione di diritti umani in corso e ne ha indicato a riguardo la responsabilità del Governo Italiano. In attesa che si disponga lo sbarco dei naufraghi in mare da 11 giorni, attendiamo la nomina dei tutori garanti per i minori non accompagnati, mentre segnaliamo come l'approvvigionamento di beni a bordo, pur necessario, abbia conseguenze deterioranti sulla salute mentale dei naufraghi, in quanto segno di una soluzione sempre più lontana - sottolinea -. Ciò che sta accadendo é vergognoso e disumano; chiediamo che ci si attivi per una soluzione immediata e accogliamo con speranza il piano di accoglienza disposto dalla città di Siracusa. “Stiamo tenendo esseri umani in ostaggio a un miglio da terra. Questo riguarderà da domani anche il Capitano e I'equipaggio, che hanno necessità di sbarcare per il regolare avvicendamento”. (ec)

 

 

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