Sei ottobre, la prima giornata europea per i diritti dei caregiver
BOLOGNA – Il 6 ottobre nasce la prima giornata europea per i diritti dei caregiver, proclamata da Eurocarers per ribadire la necessità improcrastinabile di riconoscere queste figure e dare loro adeguato supporto. Nel frattempo, la Regione Emilia-Romagna lancia nuovi strumenti per supportare chi si prende cura del proprio caro, con un investimento di 7 milioni di euro.
“Gli impatti generati dalla pandemia di Covid-19 e le conseguenti problematiche di gestione domiciliare delle persone bisognose di cure hanno infatti reso ancora più evidente come il ruolo del caregiver familiare sia strategico e insostituibile”, commenta la Cisl Emilia-Romagna.
In Italia, l’Emilia-Romagna è stata la prima regione che nel 2014 ha riconosciuto attraverso una legge il ruolo del caregiver familiare e la necessità di mettere in campo interventi di sostegno. Ma come passare dalla legge alle azioni concrete? Come far emergere dalla invisibilità i familiari che si prendono cura dei loro cari e fornire, in modo trasparente, equo e sostenibile, supporti in grado di rispondere ai loro bisogni?
La Regione ha costituito un gruppo di lavoro composto da operatori dei servizi, rappresentanti delle associazioni e delle forze sociali, che per diversi mesi si sono confrontati, comprendendo il senso dei diversi punti di vista e condividendo la soddisfazione di dare “gambe” alla profonda innovazione sociale rappresentata dalla legge regionale.
Il lavoro ha condotto all’approvazione di alcuni importanti strumenti: una scheda che, in autocertificazione, potrà consentire al caregiver familiare di segnalare ai servizi territoriali la sua funzione di cura, un format di progetto personalizzato per individuare i bisogni del caregiver e la loro traduzione in specifici interventi, nonché una scala per far emergere il proprio stato di stress. Le risorse stanziate dalla Giunta regionale potranno ora essere impiegate per iniziare a dare – con una azione sperimentale attentamente monitorata – supporto e sollievo a chi si prende cura.
“Lo stress del caregiver è determinato dalla stanchezza psicofisica connessa alla durata di lungo periodo dell’impegno di cura, con conseguenti impatti in termini di perdita di relazioni amicali e sociali, difficoltà di conciliazione con il lavoro e le altre responsabilità familiari, oltre che impoverimento economico – conclude Cisl –. Tale stress, già di per sé elevato, ha subito il sovraccarico di ansia e di impegno portato dalla pandemia di Covid-19. Ecco perché questa azione è fondamentale per riconoscere i bisogni di queste persone e dare loro sollievo”.