1 settembre 2015 ore: 16:58
Immigrazione

Sentenza Strasburgo, Arci: precedente importante per la discussione su hotspot

Arci commenta la sentenza della Corte Europea sul trattenimento illegale e l'espulsione di tre cittadini tunisini. "Crea un importante precedente, di cui le istituzioni italiane ed europee dovranno tener conto nella discussione in corso e nei trattamenti concreti riservati ai migranti"
Profughi nei balcani, immigrati

ROMA - Una sentenza che "riveste una grande importanza, per i contenuti e per il contesto in cui si colloca" e che "crea un importante precedente, di cui le istituzioni italiane ed europee dovranno tener conto nella discussione in corso e nei trattamenti concreti riservati ai migranti".  Questo il commento dell'Arci sulla decisione della Corte europea che ha rileva la violazione dei diritti di tre tunisini, i queali dopo il soccorso in mare erano stati rinchiusi a Lampedusa e poi rispediti via nave nel loro paese. Il procedimento era stato intentato da due avvocati italiani, Luca Masera e Stefano Zirulia, per contro di tre cittadini tunisini. La vicenda risale al 2011, ministro dell’Interno Maroni, quando nel centro di Lampedusa vennero rinchiusi per 4 giorni, senza l’avvallo della magistratura e senza poter contattare un legale, diversi migranti tunisini che poi vennero espulsi collettivamente verso il paese d’origine. "Tre di loro, grazie anche all’intervento dell’Arci, - sottolinea l'associazione - vennero rintracciati in Tunisia e diedero mandato ai due legali di sporgere denuncia".  

La sentenza della corte Europea, spiega Arci, stabilisce tre principi fondamentali: è illegittimo detenere una persona senza che il provvedimento di restrizione della libertà personale venga avvallato da un magistrato e sia consentito ai detenuti di consultare un legale; le condizioni di detenzione nel centro di Lampedusa non rispettavano quanto previsto dall’articolo 3 della convenzione Europea dei diritti dell’uomo, in particolare per quel che riguarda i trattamenti disumani e degradanti; le espulsioni collettive verso la Tunisia erano illegittime, perché effettuate solo sulla base della nazionalità degli espulsi, senza  il vaglio dei singoli casi e senza un provvedi,mento della magistratura.

La sentenza crea duqnue un precedente, di cui le istituzioni italiane ed europee dovranno tener conto ad esempio per la discussione "sulla prevista detenzione negli hot spot, di cui si chiede con insistenza all’Italia di dotarsi. Hotspot e Hub chiusi nel sud Italia, dove i migranti verrebbero trattenuti in attesa dell’identificazione e della valutazione se richiedenti asilo o meno". "Secondo i giudici della Corte questo trattamento sarebbe illegale. - prosegue Arci  - Come illegali sono le condizioni di degrado in cui vengono costretti a vivere i migranti e richiedenti asilo nella maggior parte dei Cie e dei Cara. Una sentenza dunque che rafforza chi da anni si batte contro quella sospensione del diritto cui le istituzioni si sentono autorizzate nei confronti dei migranti, chiedendone  il rispetto della dignità e dei diritti".

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