Senza dimora e volontari della parrocchia insieme per una grigliata all'aperto
PALERMO - Una giornata all'aria aperta per condividere cibo e giochi. E' quella che hanno trascorso 15 senza dimora di Palermo ieri negli spazi esterni dell'oratorio della chiesa San Carlo Borromeo grazie al sostegno di circa 50 volontari, tra i 20 e i 55 anni, delle comunità parrocchiale guidati dal parroco fra' Loris D'Alessandro. I senza dimora vengono sia dal secondo dormitorio cittadino che dal centro di accoglienza Speranza e Carità di Biagio Conte. A loro si è aggiunto anche qualcuno che la comunità assiste in strada. Il pranzo si è svolto nell'ampia area dell'oratorio di un immobile confiscato alla mafia che la parrocchia potrà utilizzare fino al mese di dicembre, trascorso il quale, la villa verrà, come da bando, assegnata ad altre associazioni.
A partecipare al pranzo è stata anche la famiglia di Luigi, che ogni tanto lavora come muratore, con due bambini. Luigi dopo avere per lungo tempo dormito in macchina adesso vive con moglie e figli in un immobile temporaneamente occupato. "Sono un padre di famiglia con un bimbo di un anno e un altro di 11 anni che è disabile, con molte patologie e una malformazione seria alla mano - racconta -. Per noi che in questo momento abbiamo tanti problemi essere stati insieme agli altri è stato un momento molto bello. Ci siamo sentiti veramente voluti bene da chi cerca di aiutarci a vivere meglio. I volontari sono persone in gamba che ci stanno dando il coraggio di andare avanti. Stiamo temporaneamente in una casa occupata non in buone condizioni e speriamo di migliorare la nostra situazione".
"E' stata una bellissima giornata - racconta fra' Loris D'Alessandro parroco da pochi mesi di questa chiesa - dove la nostra comunità di volontari ha dato veramente il meglio di sé. C'è stato, infatti chi ha cucinato, chi ha allietato questi nostri fratelli facendo divertire piccoli e grandi e chi si è messo semplicemente in ascolto. Queste persone, oltre al cibo ed alle forme di assistenza materiale, principalmente vivono una forte solitudine di vita che li porta ad avere bisogno di molto calore umano. Le situazioni che vivono sono tantissime e questi momenti servono anche a creare quello scambio umano che ti permette, in un secondo momento, anche di capire quali bisogni e problemi hanno. Proprio nel momento del pranzo emerge tutta la verità e la spontaneità della persona che a volte ha il desiderio di raccontarsi. L'obiettivo più alto resta quello di restituire loro quella dignità che gli permette di rimettersi in piedi e se è possibile riprendere una vita 'normale'. In programma abbiamo anche una serata con il tipico 'panino con la milza'. La bella giornata di ieri è la conferma che abbiamo una comunità molto sensibile al tema della povertà che sta rispondendo in tanti modi nei confronti di chi vive il forte disagio sociale".
"E' andato tutto benissimo - racconta la volontaria Lina Trimarchi -. Siamo riusciti a fare comunione e condivisione con tutti loro e questo per noi è una grande soddisfazione. Ognuno di noi, secondo la sue possibilità anche con tutta la sua famiglia, ha messo a disposizione il suo tempo per regalare momenti di serenità a chi vive tanti disagi. Oltre a condividere il cibo insieme abbiamo organizzato momenti di musica e canto insieme con il karaoke. Abbiamo avuto anche bambini di famiglie che seguiamo che si sono divertite molto. C'era anche un bambino che non aveva mai visto un bigliardino e pure chi ci ha detto che si è sentito veramente 'in famiglia' e di questo siamo molto contenti". La comunità parrocchiale una volta a settimana, il sabato sera, con i suoi volontari organizza l'unità di assistenza su strada, preparando 130 pasti, cucinati dalle famiglie nelle case, che vengono portati ai senza dimora ma anche a famiglie che vivono in uno stato di forte povertà. (set)