5 dicembre 2016 ore: 17:30
Economia

Senza dimora morto sull’autobus, “riaprire riflessione sul sistema di accoglienza”

Lo ha detto il consigliere Francesco Errani nell’intervento in Consiglio comunale a Bologna su emergenza freddo e disagio sociale, ricordando il 51enne morto sul 25 il 2 dicembre e trovato dall’autista a fine turno. Piazza Grande: “Morti in strada non sono fatalità, torniamo a parlare di bassa soglia e riduzione del danno”
Senza dimora dorme in stazione, povertà

BOLOGNA – “Quella dei senzatetto è un’emergenza straordinaria, parliamo di persone con problematiche legate alle dipendenze ma anche donne e uomini in situazione di povertà relazionale ed economica. Oggi il confine tra la cosiddetta normalità di chi è in salute e chi rischia di ritrovarsi in una situazione di grave disagio è sempre più sottile. A volte basta un evento critico, un lutto o la perdita del lavoro, come conseguenza anche dell’aggravarsi della crisi economica”. Francesco Errani, consigliere comunale di Bologna è intervenuto in Consiglio comunale su emergenza freddo e disagio sociale per ricordare il 51enne morto sull’autobus 25 a Bologna il 2 dicembre e, insieme a lui, le 146 persone senzatetto morte in Italia in strada nel 2016. “Credo serva una riflessione per aprire una prospettiva inclusiva per la politica, per passare da un’emergenza continua a una gestione ordinaria degli interventi – ha detto Errani – Queste morti devono permettere di riaprire una riflessione sul sistema di accoglienza in Italia e a Bologna”. 

Il 3 dicembre Leonardo Tancredi, direttore di Piazza Grande, è intervenuto sul tema dal sito del giornale di strada, ricordando sia il 51enne italiano morto sul 25 che l’uomo di origini slovacche morto in strada a Reggio Emilia. “Si sa poco sulla morte di entrambi, un malore, il freddo. Dell’italiano morto a Bologna si sa poco in generale, in nessuno dei servizi gestiti da Piazza Grande pare sia stato visto, il senza dimora di Reggio era molto conosciuto in città – scrive Tancredi sul sito del giornale – In qualunque modo siano andate le cose, sarebbe un errore parlare di fatalità. Sebbene morire in strada sia un evento non eccezionale, come dicono i numeri, non possiamo arrenderci all’idea di considerarlo fisiologico. Queste morti, al contrario, devono riaprire il discorso dell’accoglienza di bassa soglia e della riduzione del danno”. Come ha scritto Il Corriere di Bologna, il 51enne morto sul 25 (lo ha scoperto l’autista di Tper intorno all’ora di pranzo mentre rientrava in deposito a fine turno) era stato segnalato alla Prefettura in passato per uso di sostanze stupefacenti. “Il numero di decessi per overdose sta risalendo lentamente negli ultimi anni e il consumo è cambiato, si è diversificato ma non ha smesso di essere un problema sociale che colpisce ancora chi vive in strada”, ha scritto Tancredi. 

Partito il primo dicembre, il Piano freddo del Comune di Bologna prevede 278 posti (40 in più rispetto al 2015) in 12 strutture. L’accesso non è diretto ma tramite invio da parte dell’Help Center che si trova al Piazzale Est della stazione. L’accoglienza è prevista per 15 notti con eventuale rinnovo, ma dopo due notti di assenza si perde il diritto al posto letto. Oltre al riparo notturno, sono previsti altri servizi offerti soprattutto dal volontariato: distribuzione coperte, sacchi a pelo, bevande calde e generi di conforto e somministrazione dei pasti presso le strutture. Allestito inoltre un riparo diurno ad accesso libero e diretto presso la sala multifunzionale del Centro Beltrame. 

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