31 gennaio 2015 ore: 13:03
Società

Sergio Mattarella è il dodicesimo Presidente della Repubblica

Palermitano, quasi 74enne, Mattarella è stato eletto con 665 voti. Uomo della prima Repubblica, è stato parlamentare per 25 anni e più volte ministro. E come titolare della difesa, nel 2001 ha dato il benservito al servizio militare obbligatorio
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Sergio Mattarella

ROMA - Sergio Mattarella, palermitano, è nato il 23 luglio del 1941 ed è il dodicesimo presidente della Repubblica italiana.
E' stato eletto questa mattina alla quarta votazione (iniziata alle ore 9.36), dopo che le prime tre si erano concluse con un nulla di fatto e dopo che il quorum necessario per avere la maggioranza dei voti era sceso a 505.

L'elezione. Mattarella ha raggiunto il quorum alle 12.58, un risultato salutato dall'applauso dell'Aula. Al termine dello spoglio, al neo Presidente della Repubblica sono andati ben 665 voti. Insomma, nonostante ne fossero sufficienti 505, sul suo nome c'è stata un'ampia convergenza da parte dei rappresentanti dei diversi schieramenti politici, tanto che si è arrivati molto vicini al quorum dei due terzi che la Costituzione richiede per le prime tre votazioni.
Va ricordato che, storicamente, il presidente eletto con il più ampio margine fu Sandro Pertini che, nel 1978, raggiunse l'83,6% dei consensi (832 voti su 995). Giovanni Leone fu invece il presidente che ottenne, nel 1971, il minor numero di consensi: il 52% (518 voti su 996).
A favore di Mattarella si sono schierati il Pd, Scelta Civica, Sel, il gruppo di Socialisti e Autonomie e, dopo ore tormentate, anche i partiti di Alleanza Popolare (Ncd-Udc). Forza Italia è invece rimasta ferma sulle proprie posizioni, optando per la scheda bianca. Lega Nord e Fratelli d'Italia hanno continuato a votare per Vittorio Feltri (46 voti finali), il M5S per Imposimato (127 voti), mentre i fuoriusciti grillini si sono divisi.
I voti dei 996 grandi elettori presenti in Aula sono andati anche a Stefano Rodotà (17), il presidente uscente Giorgio Napolitano (2), Emma Bonino (2), Romano Prodi (2) e Antonio Martino (2). Le schede bianche sono state 105, quelle nulle 13.

Chi è Sergio Mattarella. Considerato uomo dal carattere freddo e distaccato, è un democristiano di lunga tradizione familiare (suo padre Bernardo fu parlamentare democristiano dal 1946 al 1971 e più volte ministro nella Prima Repubblica, e suo fratello era Piersanti, presidente della Regione Sicilia ucciso dalla mafia nel 1980) ed è stato parlamentare per ben sette legislature dal 1983 al 2008. Nel corso degli anni ha ricoperto gli incarichi di ministro per i Rapporti con il Parlamento (1987-1989, governi Goria-De Mita), di ministro della Pubblica istruzione (1989-1990, governo Andreotti), vicepresidente del Consiglio dei ministri (1998-1999, governo D'Alema), ministro della Difesa (1999-2001, governo D'Alema-Amato). Ha il primo scontro diretto con Silvio Berlusconi dimettendosi da ministro della Pubblica istruzione nel 1990 per protestare contro la legge Mammì.

Dal 1990 al 1992 è vicesegretario della Democrazia Cristiana. È considerato uno dei veri fondatori dell’Ulivo di Romano Prodi e, prima ancora, del Partito Popolare. Ha diretto anche "Il Popolo" tra il 1992 e il 1994 e nel 1993 ha legato il suo nome alla riforma della legge elettorale in senso maggioritario, nota con l’appellativo "Mattarellum". Dall’aprile 2008 esce dalla scena politica attiva, concludendo il suo mandato parlamentare. E il 5 ottobre 2011 viene eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento riunito in seduta comune.
E' considerato un presidente con un forte legame con la Costituzione e capace di garantirla.

La mafia e la naja. Di Sergio Mattarella non si può non ricordare la vicenda familiare legata all'omicidio del fratello Piersanti Mattarella, che nel 1980 venne ucciso da dei sicari mafiosi: era presidente della regione Sicilia da due anni. Quindici anni dopo verranno condannati come mandanti del suo omicidio, tra gli altri, Bernardo Provenzano e Toto Riina.
Della corrente di Ciriaco De Mita, Mattarella ebbe un ruolo importante nella ricostruzione del partito in Sicilia, un partito stretto nella morsa del dualismo politico e mafioso di personaggi come Vito Ciancimino e Salvo Lima. Fu lui a lanciare, tra gli altri, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Ma, in ambito sociale, Sergio Mattarella è stato anche colui che, da ministro della Difesa, nel 2001 ha dato definitivamente il benservito al servizio militare obbligatorio. Aprendo così le porte a un servizio volontario, accanto a un servizio civile che diventava anch'esso volontario. (daiac)

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