Servizi psichiatrici: negli ospedali di Bologna sempre più pazienti legati
BOLOGNA – Nei reparti del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Bologna (i cosiddetti Spdc) si lega sempre di più. Negli ultimi anni gli episodi sono più che raddoppiati: 40 nel 2013, 100 nel 2016 e altrettanti nel 2017. Numeri che raccontano una inversione di tendenza non attesa: nel 2013 infatti l’Ausl sperava di arrivare in poco tempo alla contenzione zero, cioè a nessun paziente fisicamente legato o trattenuto con lacci, cinghie o altri mezzi meccanici. Oggi quella prospettiva si è decisamente allontanata. Un dato, quello bolognese, che va in controtendenza anche rispetto a quello regionale: nel 2011 in Emilia-Romagna si sono registrato mille casi di contenzione, 6 anni dopo sono scesi a 350. Proprio l’anno scorso l’Spdc di Ravenna ha festeggiato l’obiettivo contenzione zero.
“A Bologna stiamo registrando un picco di contenzione ma il nostro obiettivo e orizzonte resta quello della contenzione zero – ha spiegato a Radio Città del Capo Roberto Muratori, direttore degli Spdc dell’ospedale Sant’Orsola-Malpighi e di San Giovanni in Persiceto – Il problema è che negli ultimi anni molte cose sono cambiate a livello sociale in città. Stiamo lavorando per prendere le contromisure necessarie e fronteggiare questo picco delle contenzioni”. Secondo Muratori le cause dell’aumento dei casi sarebbero da ricercarsi nell’aumento delle persone con un’intossicazione acuta dovuta all’uso di sostanze stupefacenti ad esempio, “persone che dovrebbero essere trattate fuori dagli Spdc, ad esempio nei reparti di medicina d’urgenza o in rianimazione”. Poi c’è stato l’aumento della popolazione straniera che “fatica a comprendere il senso dei ricoveri”, “e con queste persone ci vuole più tempo per stabilire un rapporto e una comunicazione”. Altra causa l’aumento del ricovero degli adulti con gravi disabilità cognitive che hanno alterazioni del comportamento.
Infine, il dato che Muratori definisce più preoccupante, “la tendenza a inviare in psichiatria in quanto reparto chiuso situazioni che non hanno bisogno nessuna cura, ma semplicemente un controllo del comportamento”. “Succede che sempre più persone sono inviate dalla magistratura ai servizi sanitari e – spiega Muratori – l’unico punto di approdo a quel punto diventa l’Spdc che però, se torna a svolgere una funzione di controllo sociale, contravviene proprio ai principi della legge 180 voluta da Basaglia”. (Giovanni Stinco)