Servizio civile all'Expo: ma l'impegno prosegue anche dopo
Servizio civile - ragazzi di schiena
ROMA - I progetti di servizio civile su Expo 2015, il cui bando è uscito oggi sono realizzati da una rete di enti e di realtà della società civile che vede come capofila Arci Servizio Civile (Asc) e Caritas Italiana, unici enti che hanno risposto alla call di Expo. Per il progetto che ha come capofila Caritas Italiana, durante i primi 6 mesi, i 90 giovani volontari saranno impegnati nei “cluster” tematici dove sono presenti i Paesi che non hanno un proprio stand nazionale. Allo stesso modo per il progetto coordinato da Asc i 50 giovani che saranno selezionati svolgeranno servizio negli stand di Fondazione Cascina Triulza, Caritas Internationalis e Casa don Bosco.
In entrambi i progetti i giovani, la cui partenza è prevista per fine aprile, prima dell’avvio di Expo 2015, svolgeranno servizio per tutta la durata della manifestazione, per poi continuare nei 6 mesi successivi nelle sedi degli enti promotori della Lombardia e del Piemonte. “E’ questo un elemento importante di questi progetti da sottolineare – ci dice Licio Palazzini, Presidente di Asc -. I giovani saranno impegnati in un’azione di raccolta delle informazioni e di comunicazione che servirà non solo a far capire l’importanza di alcuni temi della società civile durante l’Expo, ma anche di riportare queste attenzione nella società una volta terminata la manifestazione. In modo particolare per il servizio civile rileggere il tema del cibo e di “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, significa collegarlo alle innovazioni positive ma anche leggere i conflitti che approcci di solo profitto generano, con le migrazioni e la povertà”.
Nel dettaglio “per il progetto di cui è capofila Caritas Italiana – ci spiega Francesco Marsico, Responsabile nazionale dell’organismo Cei - “i giovani saranno impegnati nei nove cluster dell’Expo 2015 previsti all’interno del sito espositivo. Questi sono nove spazi espositivi dedicati a Paesi che hanno in comune una caratteristica agricola o geografica. Essi rappresentano una vera discontinuità con le Expo del passato che avevano sempre raggruppato i Paesi secondo criteri esclusivamente geografico-continentali”.
I nove “Cluster” sono dedicati a: Mediterraneo, Cacao, Caffè, Cereali e Tuberi, Frutta e Legumi, Isole, Mare e cibo, Riso, Spezie, Zone aride, e sono caratterizzati da aree comuni, che sviluppano attraverso spazi funzionali (mercato, mostra, eventi, degustazioni) la filiera alimentare. “Il progetto – aggiunge Marsico – prevede come nel caso di quello di cui è capofila ASC un’azione di accoglienza,supporto alla realizzazione di eventi,supporto ad attività di comunicazione e infine restituzione nelle sedi, al termine di Expo 2015”.
“Ci troviamo di fronte ad un altro elemento interessante – ci dice ancora Palazzini -. I ragazzi e le ragazze che, ricordiamolo, non sono “volontari” perché avranno un compenso mensile e seguiranno un progetto che va al di là della durata di Expo, collaboreranno con il personale e i volontari della manifestazione, in un “match” interessante e che sperimenteremo per la prima volta”. “E’ presto però per dire cosa un progetto di questo tipo potrà dire a tutto il sistema del servizio civile, che vede un processo di riforma in corso, ma sarà interessante valutarne i risultati al termine, soprattutto per quello che riguarda la ricaduta sul territorio dei temi sviluppati ad Expo”, conclude il Presidente di ASC. (FSp)