9 novembre 2018 ore: 11:03
Non profit

Servizio civile cancellato per i rifugiati: interrogazione

Interrogazione parlamentare a Salvini e Conte in merito alla cancellazione del progetto “Integr-Azione”, che finanziava 3.000 posti di servizio civile, riservati a giovani titolari di status di rifugiato politico o di protezione umanitaria o sussidiaria
Servizio civile universale - giovani in cerchio

ROMA - Un’interrogazione parlamentare (4-01581) al Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e al Ministro dell'interno, Matteo Salvini, è stata presentata il 7 novembre scorso dall’on. Giuditta Pini (PD) in merito alla cancellazione del progetto “Integr-Azione”, che finanziava 3.000 posti di servizio civile riservati a giovani titolari di status di rifugiato politico o di protezione umanitaria o sussidiaria.

Il progetto era stato avviato in fase sperimentale lo scorso anno dal Governo Gentiloni ed era finanziato interamente con circa 18milioni di euro del Fondo europeo Asilo, Migrazione ed Integrazione (FAMI) 2014-2020 (ex Regolamento UE n.516/2014), dei quali erano state impegnate nell’ultimo Bando nazionale dello scorso 20 agosto risorse per appena 192 volontari, ossia poco più del 6%.

L’on. Pini nell’interrogazione ricorda come “il 2 ottobre 2018 alla riunione della Consulta degli enti di servizio civile – con la presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega al servizio civile Vincenzo Spadafora – è stato annunciato che i fondi FAMI rimasti, che sono nella disponibilità del Ministero dell'interno, non sarebbero stati riutilizzati per la presentazione di progetti relativi a ‘Integr-Azione’”. Pertanto chiede al Premier Conte e al Vicepremier Salvini “per quali motivi il Governo abbia deciso di togliere dalla disponibilità del servizio civile nazionale i fondi FAMI che venivano usati per il progetto ‘Integr-Azione’, come il Governo intenda utilizzare quei fondi non spesi e come il Governo intenda avviare nuovi percorsi di integrazione con gli immigrati regolari e i rifugiai politici, posto che con questa scelta il Governo ad avviso dell'interrogante rende più costosa e difficile l'integrazione in Italia”.

In una nota stampa Arci Servizio Civile ha chiesto “a gran voce una marcia indietro su questa scellerata decisione”, affermando come “il bando è stato considerato da più parti come un modello d’eccellenza per favorire processi di integrazione di chi arriva nel nostro Paese con la volontà di integrarsi e rendersi utile”. “Apprendiamo con forte preoccupazione la decisione ministeriale di ritirare i finanziamenti al progetto ‘integr-Azione’, nell’ambito del Servizio Civile Universale, una misura fortemente orientata a creare cittadinanza, integrazione ed opportunità per molti giovani arrivati in Italia come richiedenti asilo – dichiara Lorenzo Siviero, presidente di Arci Servizio Civile Piemonte –. Non vogliamo pensare che a muovere questa decisione sia stata la volontà di continuare ad ‘affondare’ modelli di integrazione validi per poter parallelamente portare avanti una strategia della tensione comunicativa e diffusione della paura sociale sul tema delle migrazioni”. “Ci auguriamo – ha poi aggiunto - che l’iter parlamentare possa cambiare questa scelta, soprattutto per affermare che la logica dell’accoglienza, in contrapposizione a quella della paura, è l’unica che ci consente di fermare lo scontro sociale, la ‘guerra fra poveri’ verso cui sembra invece orientato l’esecutivo”.

“Una sperimentazione che viene fatta decadere pochi mesi dopo il suo avvio non è altro che uno spreco di risorse e di energie che mina ulteriormente la credibilità delle istituzioni, soprattutto da parte dei giovani”, ha dichiarato alla stampa Licio Palazzini, presidente CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile). “Già da diversi anni il Servizio Civile è aperto ai cittadini stranieri residenti e l’abbinamento a questa sperimentazione rivolta a quei giovani che avevano terminato il percorso negli Sprar sarebbe stato un secondo elemento concreto di costruzione positiva e coesione. È vero che la sperimentazione poteva anche dare esito negativo (perché troppo complessa o macchinosa nel realizzarsi) ma qui siamo davanti allo scenario del ‘chiudiamo subito’”. (FSp)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news