Servizio civile, dall'Expo al Giubileo: un anno intenso aspettando la riforma
Il 2016 del servizio civile nazionale è stato un anno ricco di iniziative e di riconoscimenti, a 15 anni dalla legge 64/2001 che lo ha istituito, ma anche il primo passo verso la sua riforma in chiave "universale".
A maggio infatti si è concluso l'iter di approvazione, partito nel 2014 su proposta del Governo Renzi, della legge delega di riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e - appunto - del servizio civile universale (n. 106 del 6 giugno), a cui è seguita il 9 novembre l’emanazione in via preliminare da parte del Consiglio dei Ministri dello schema di decreto legislativo di attuazione. Il parere positivo di Camera e Senato, giunto lo scorso 21 dicembre, mette ora il servizio civile in dirittura d'arrivo per essere il primo decreto di attuazione approvato di tutta la riforma del Terzo settore, anche se l'ultima parola – quella definitiva - spetta ancora al nuovo Governo.
La riforma del servizio civile “universale” si è inserita quest’anno nel dibattito più ampio a livello europeo che ha visto a marzo a Bruxelles il lancio della proposta di Matteo Renzi e del suo think tank “Volta” di un servizio civile “europeo” denominato “Odysseus”, per dare ai giovani “una risposta al desiderio, condiviso dalla maggior parte di loro, di essere riconosciuti in quanto parte della società, di trovare un ruolo e, se possibile, di lasciare un segno nel mondo”. L’idea di dare al servizio civile una prospettiva europea, oltre che con la riforma, era passata sempre a marzo al Vertice intergovernativo italo-francese di Venezia dalla firma di una dichiarazione d'intenti per un'esperienza di mobilità di 100 giovani in servizio tra i due Paesi, e poi a fine anno si è trovata declinata in altra forma nel progetto di un “Corpo europeo di solidarietà”, voluto dal Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.
Al di là delle prospettive in Europa, il servizio civile nazionale nell’anno che sta finendo ha sfruttato l’onda lunga del 2015 con i molteplici bandi, sia di progettazione che poi per i volontari, emanati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, compresi quelli finanziati tramite il programma europeo “Garanzia Giovani”, i bandi speciali legati ad Expo Milano e al Giubileo della Misericordia, più quelli realizzati nell’ambito degli accordi stipulati dal Sottosegretario con delega al servizio civile, on. Luigi Bobba, con il Ministero dell'Ambiente, il Ministero dell'Interno, il Ministero dei beni culturali, il Ministero delle Politiche Agricole e l’Autorità nazionale anti corruzione.
Guardando i numeri si può quindi parlare per il 2016 di un anno di consolidamento, con oltre 33.500 volontari in servizio ad oggi (a fronte dei 39mila messi a bando nell’anno solare) e i fondi saliti dai 215milioni di quest’anno ai 257milioni a disposizione per il prossimo, anche grazie allo stanziamento aggiuntivo di 146milioni voluto dal Governo Renzi ed inserito nel Decreto legge sugli interventi nelle zone terremotate in centro Italia. Questo finanziamento dovrebbero permettere l’avvio il prossimo anno di oltre 45mila giovani, che si sommeranno ai 382 mila partiti dal 2001 ad oggi. Da segnalare in proposito come l’ultimo biennio 2015-2016 ha visto messi a bando (considerando l’anno solare) oltre 74mila posti di servizio civile, a fronte dei poco più di 23 mila del biennio precedente. Tuttavia, a fronte di una proposta che aumenta, si è cominciato a rilevare qualche primo accenno di “disaffezione” da parte dei giovani, quando alla scadenza del bando ordinario lo scorso giugno il numero di domande presentate sembrava insufficiente per i posti disponibili tanto da richiedere una proroga di una settimana. “Un segnale di allarme da non sottovalutare”, dichiarava all’epoca la Cnesc – Conferenza nazionale enti di servizio civile.
Nel 2016 si è mantenuta variegata e costante anche la proposta di progettazione per gli enti. Oltre a quello ordinario, sono stati emanati una serie di bandi di progettazione legati agli accordi cui si diceva prima, in particolare quelli con i Ministeri su Agricoltura Sociale (1.000 posti), sull’Ambiente e prevenzione dei rischi idrogeologici (106 posti), sull’Immigrazione (150 posti nelle Prefetture), nei Beni culturali (1.000 posti), nonché quelli con l’Autorità Anticorruzione (6 posti) e il primo finanziato da una Fondazione bancaria, quella del Monte dei Paschi di Siena, per 4 posti.
Solo la sperimentazione sui Corpi civili di pace, previsti da un emendamento alla Legge di Stabilità del 2013, fa ancora fatica a concludersi, dopo che quest’anno è stato istituito il Comitato di monitoraggio e valutazione e che gli enti hanno terminato la progettazione a febbraio scorso per 200 posti. Tutto questo mentre si profila un’altra possibile sperimentazione nell’ambito dell’immigrazione, se si concretizzasse il progetto in collaborazione tra Ministero del Lavoro, dell'Interno e Presidenza del Consiglio, annunciato ad ottobre scorso, per avviare al servizio civile nazionale circa 3mila rifugiati.
L’anno ha visto anche continuare la riflessione su questo Istituto con la presentazione di una serie di indagini portate avanti dall’Isfol (che da dicembre ha preso nome Inapp) su “Il Servizio civile nazionale fra cittadinanza attiva e occupabilità”, condotte su un campione di giovani rappresentativi di quelli avviati nel bando nazionale 2015 e in quello del 2013, che hanno svolto il servizio civile nel 2014-15.
Come detto nel 2016 si sono svolti una serie di incontri istituzionali per i 15 anni del servizio civile nazionale, a partire da quello del 3 marzo al Quirinale con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come “il Servizio civile può diventare, oltre che un'opportunità per la società, anche un'opportunità per chi lo svolge. Un'occasione di conoscenza, di maturazione, di inclusione. Nel fare qualcosa per gli altri, per chi ha bisogno, per il bene comune, si diventa più consapevoli, più responsabili. E si apprendono cognizioni che possono diventare molto utili per il lavoro, anche per inserirsi nel circuito dell'occupazione”. A questo incontro è seguito in ordine di tempo quello del 2 giugno alla Camera dei Deputati con la Presidente, on. Laura Boldrini, ed infine quello più recente e non meno significativo del 26 novembre scorso nell’Aula Nervi del Vaticano con Papa Francesco, che ha sottolineato ai giovani presenti come “Voi siete una forza preziosa, una forza dinamica del Paese: il vostro apporto è indispensabile per realizzare il bene della società, tenendo conto specialmente dei soggetti più deboli. Il progetto di una società solidale costituisce il traguardo di ogni comunità civile che voglia essere egualitaria e fraterna”.
L’anno che si conclude ha visto infine la scomparsa di molti testimoni della storia ultraquarantennale del servizio civile, considerando anche quella dell’obiezione di coscienza al servizio militare, come Pietro Pinna (scomparso ad aprile), obiettore di coscienza al servizio militare nel 1948 e fondatore con Aldo Capitini del Movimento Nonviolento in Italia, e a maggio Marco Pannella che nel 1972 si batté con il Partito Radicale per l'approvazione della prima legge sull'obiezione di coscienza. Con loro vanno ricordati anche il card. Silvano Piovanelli, Arcivescovo emerito di Firenze e compagno di studi di don Lorenzo Milani, Nanni Salio, Presidente del Centro Studi "Sereno Regis" di Torino, e Guglielmo Minervini, ex Assessore alla Regione Puglia e da sempre attivo sui temi della pace, cittadinanza, solidarietà e dei giovani. (FSp)