Servizio civile, forte calo dei progetti Cnesc. Accolto il 38% delle domande
Paolo Tre/A3/Contrasto
ROMA - La Conferenza nazionale enti di servizio civile (Cnesc), l’organizzazione che raggruppa le principali realtà nazionali impegnate nel servizio civile in Italia, presenta oggi il suo annuale Rapporto, giunto alla XIV edizione e reso pubblico a ridosso della tradizionale data del 15 dicembre, anniversario della prima legge sull’obiezione di coscienza, la 772/72.
Curata insieme con il Cissc (Centro Interuniversitario di Studi sul Servizio Civile), l’indagine è riferita in particolare agli anni 2011-2012 ed evidenzia su questo periodo una situazione altalenante nei settori di impegno della Cnesc, all’interno di una crisi complessiva del servizio civile nazionale.
Meno progetti presentati. Infatti “rispetto agli anni precedenti – si legge nel Rapporto - le proposte di progetti che gli enti Cnesc hanno presentato sono fortemente ridotte da un punto di vista numerico: all’interno di un trend positivo, di crescita quasi costante (ad eccezione del bando di giugno 2008) di progetti presentati, gli anni 2011 e 2012 si pongono come un’inversione di tendenza, con un passaggio di progetti presentati che va dai 1.882 del 2010 ai 1.477 del 2011 e 1.425 del 2012. Contrariamente, rispetto al 2010, nel calcolo dei progetti realizzati (ma anche di quelli finanziati) si riscontra invece un incremento, seppur contenuto di progetti: dai 520 del 2010, ai 530 e 599 del 2011 e 2012”.
I posti messi a bando e le domande. Per quanto riguarda il numero complessivo di posti messi a bando e di domande ricevute dalla Cnesc, la ricerca evidenzia un rapporto di quasi 1:3 per il 2011. Si tratta in particolare di “6.511 posti, per i quali sono pervenute 17.372 domande complessive, ovvero il 266% circa dei posti disponibili”, con un tasso di selezione però solo del 36% (6.332 giovani selezionati).
“Nell’anno 2012, invece, - prosegue il Rapporto - i posti messi a bando dagli enti membri Cnesc sono stati 7.012 i quali hanno stimolato come risposta dei giovani 17.776 domande, oltre il 250% dei posti disponibili. I volontari selezionati perché idonei sono stati 6.813, il 38% circa delle domande presentate”.
I settori di attività e i fondi investiti. Per i diversi settori di attività, risulta predominante sia nel 2011 che nel 2012 già in fase di progettazione quello dell’assistenza, seguito dall’area della cultura ed educazione, dal settore servizio civile all’estero ed infine da quello ambiente e protezione civile.
La Cnesc, attraverso le sue 18 componenti, ha investito nel servizio civile nei due anni in esame oltre 37 milioni di euro, soprattutto per la retribuzione di personale impiegato, pari a quasi 1.500 persone, a cui si affiancano oltre 2.500 operatori a titolo volontario. Nella cifra è considerato anche l’investimento biennale, che supera i 2 milioni di euro, fatto dagli enti nei campi della formazione, per iniziative specifiche e promozionali, e per altre spese generali.
“In entrambi gli anni analizzati – segnala il Rapporto - le funzioni svolte dal personale impiegato e retribuito, interno agli enti, sono in maggioranza quelle di: coordinamento, progettazione, formazione specifica e generale, valutazione e monitoraggio dei progetti, reclutamento e selezione dei volontari. Il ruolo del personale non retribuito per queste funzioni è altrettanto importante, così come nello svolgimento di attività di promozione dove le risorse non retribuite superano quelle retribuite”.
Infine la Cnesc elenca le attività culturali, di promozione e di documentazione realizzate in questi due anni. Per il 2011 si parla di “133 eventi, suddivisi in convegni, dibattiti aperti alla cittadinanza, seminari promossi singolarmente dagli enti o in partenariato con altri soggetti. Come tipologia di evento, gli enti hanno optato maggiormente per i convegni e i dibattiti pubblici, che rappresentano oltre il 75% di tutti gli appuntamenti organizzati”.
“Nel 2012 – spiega il Rapporto - sono stati organizzati 247 eventi, di cui i convegni e i dibatti aperti alla cittadinanza rappresentano il 60% circa, mentre il restante 40% è costituito da seminari, numericamente cresciuti rispetto all’anno precedente. Come nel 2011 gli enti hanno agito soprattutto come unici promotori (nel 53% dei casi), sebbene la differenza quantitativa tra gli eventi organizzati singolarmente e quelli promossi in partenariato con altri enti si sia ridotta rispetto all’anno precedente”.
Cresce poi il numero di documenti (articoli, lettere, appelli, ricerche, ecc…) realizzati dalla Cnesc, passati dai 143 del 2011 ai 248 del 2012. Inoltre sono cresciute le azioni di rappresentanza e di coordinamento dei membri soprattutto in termini di appuntamenti ufficiali (incontri con il Ministro, audizioni e colloqui con i parlamentari), iniziative congiunte con il Forum del Terzo Settore (2 nel 2011 e 6 nel 2012), il rapporto con i media, la realizzazione di prodotti di documentazione scientifica e l’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. A questo proposito il Rapporto ricorda come nel 2012 “si sia approfittato della celebrazione del 40° anniversario dell’approvazione della Legge n. 772/72 per porre all’attenzione del dibattito i temi del servizio civile mediante una raccolta di firme (l’iniziativa “Un’alleanza per il servizio civile”) e la realizzazione del convegno nazionale “Avrei (ancora) un’obiezione” promossi insieme alForum Giovani, al Forum Terzo Settore, al MIR, a Pax Christi, alla Campagna “Sbilanciamoci!” e alla Tavola della Pace”.
Alla CNESC ricordiamo aderiscono: Acli, Aism, Anpas, Arci Servizio Civile, Anspi, Avis Nazionale, Caritas Italiana, Cesc, Cnca, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Cong.P.S.D.P.Ist.don Calabria, Diaconia Valdese, Federazione SCS/CNOS - Salesiani per il sociale, Federsolidarietà / CCI, Focsiv, Legacoop, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, UNPLI. (FSp)