Servizio civile, i volontari: "Universale sì, obbligatorio no". Si riaccende il dibattito
ROMA - Si è riaperto in questi giorni a distanza il dibattito, mai sopito, sul servizio civile “obbligatorio”. A rilanciare l’idea è stato mercoledì scorso il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo nella sua rubrica della posta del Corriere della Sera, quando in risposta ad una sollecitazione dello psichiatra Paolo Crepet, ha affermato come il “servizio civile, che avrebbe senso solo se obbligatorio per tutti, sarebbe senz’altro un’occasione di crescita. Un modo per capire che esistono anche doveri e non solo diritti, responsabilità e non solo opportunità. Ma se l’idea non è mai stata realizzata, è perché resta impopolare”. A interloquire per primo con Cazzullo un altro giornalista attento a queste tematiche comeGiulio Sensi (suffragato poi da Maurizio Crippa su Il Foglio), che nel suo blog su “Vita” ha scritto: “Da ormai non più giovane trentaseienne, vorrei sommessamente far notare che il servizio civile è bellissimo e utilissimo, ma è un'altra cosa rispetto al ricordo della leva militare obbligatoria. Ché di obbligatorio i giovani oggi hanno troppe cose: è obbligatorio sbattere la testa mille volte contro il muro di gomma del mercato del lavoro inaccessibile; è obbligatorio studiare e formarsi ben oltre i trent'anni per avere qualche possibilità in più di trovare lavoro; è obbligatorio iniziare a lavorare con forme scandalosamente precarie; è obbligatorio guadagnare la metà di un adulto che sta nel tuo stesso posto senza avere la minima voglia di fare quello che per te è bello fare gratuitamente, figuriamoci pagato”.
D’accordo con Sensi si è dichiarato tramite una nota su Facebook il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Luigi Bobba, per il quale occorre mantenere la volontarietà della scelta. Bobba ha poi aggiunto che “nel Rapporto giovani curato da Alessandro Rosina quasi il 90% dei giovani si dichiarava contrario all'obbligatorietà. Forse la sfida di convincere tanti giovani a scegliere volontariamente di fare servizio civile e l'urgenza di apprestare le risorse necessarie rappresentano una strada più difficile e impegnativa, ma certamente più efficace”.
Di parere diverso invece Ermete Realacci (PD), Presidente della commissione Ambiente della Camera, che in occasione della presentazione di un libro ieri si è detto “personalmente favorevole al servizio civile obbligatorio per alcuni mesi, indipendentemente da sesso e censo”, soprattutto se svolto in ambito ambientale e di protezione civile.
Infine si è espressa oggi la Rappresentanza nazionale dei giovani volontari in servizio civile, che in una nota stampa ha ricordato come nei mesi precedenti “a rispolverare per primo l’idea del Servizio Civile obbligatorio fosse stato il Segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, quando nel luglio scorso, comunicò che stava preparando una proposta di legge per reintrodurre il Servizio Civile e militare obbligatori per i maggiorenni”. “Come Rappresentanza Nazionale dei volontari in Servizio Civile – prosegue la nota - esprimiamo posizione contraria alla reintroduzione dell’obbligo di leva civile per i giovani, non licenziando, tuttavia, la questione con l’alibi dell’impraticabilità economica per il nostro Paese che a piccoli passi si dirige verso l’universalità, cioè la possibilità di partecipare per chiunque ne faccia richiesta, ma rafforzandola con l’idea che l’obbligatorietà vede i giovani privati dell’autodeterminazione”. “L’idea dell’obbligatorietà del Servizio Civile è una visione del tutto anacronistica. Noi diciamo Universale”, concludono i Rappresentanti nazionali di volontari. (FSp)