Servizio civile, il Governo si impegna a trovare fondi aggiuntivi per il 2019
ROMA - Con una nota diffusa ieri sera il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega al servizio civile, on. Vincenzo Spadafora, smentisce la riduzione dei fondi prevista dalla Legge di Bilancio – ma di fatto anche il Governo che ne invece aveva annunciato il 15 ottobre “un aumento” - e conferma l’impegno “a trovare fondi aggiuntivi per il 2019”. Lo scorso 9 novembre la CNESC (Conferenza Nazionale Enti di servizio Civile), Forum nazionale servizio civile, Associazione Mosaico e Rappresentanza nazionale dei volontari avevano chiesto di non fare "passi indietro sul Servizio civile universale".
“La legge di bilancio in discussione alla Camera non prevede alcun taglio significativo per il 2019 - dichiara l’on. Spadafora -. In sostanza, si conferma quanto stanziato dal precedente Governo (152.272.678 euro, che, con una riduzione di circa 4.000.000 euro, dovuta ai tagli per il contenimento della spesa pubblica applicati a tutte le amministrazioni centrali nell’ambito della manovra di bilancio, sono diventati 148.145.320 euro)”.
Sia nel 2017 che nel 2018, ricorda il Sottosegretario, i fondi stanziati in Finanziaria sono andati via via diminuendo, e sono stati integrati con risorse trovate altrove. “Nel 2017 – spiega -, a fronte di una previsione iniziale da legge di bilancio di poco più di 110 milioni di euro, grazie a stanziamenti successivi, nonché alla disponibilità di fondi europei e/o provenienti da altre amministrazioni, si è arrivati a complessivi 286 milioni di euro. Anche per il 2018, erano inizialmente previsti poco meno di 180 milioni di euro, i quali, con gli stanziamenti derivati dalla legge di assestamento di bilancio del 2017 non utilizzati nell’anno di riferimento e con i risparmi derivanti dalle precedenti programmazioni, sono diventati circa 300 milioni di euro, al netto delle riduzioni dovute alle misure di contenimento della spesa pubblica”.
“I dati presentati (peraltro da tempo disponibili sul sito del Dipartimento) confermano quanto ho dichiarato nell’incontro con i membri della Consulta dello scorso 2 ottobre, ossia che saremmo partiti da un quadro tutt’altro che roseo (stabilito dal precedente Governo e non da quello attuale), ma che mi sarei impegnato a trovare fondi aggiuntivi per il 2019”, chiarisce dunque l’on. Spadafora. Ma se questi fondi non venissero trovati, il prossimo anno ci sarà un’effettiva disponibilità di risorse per la metà dei 53 mila volontari messi a bando quest’anno.
Per quanto riguarda la Consulta, che per legge ha terminato il suo mandato lo scorso 17 ottobre, il Sottosegretario spiega come “non sia stato possibile insediare la nuova Consulta nazionale per il servizio civile universale prevista dal D.Lgs. 40/2017, in quanto la nuova disposizione individua i rappresentanti degli enti mediante il nuovo Albo di servizio civile universale. Tale albo, come è noto, non è ancora operativo, essendo ancora efficaci, fino al 5 maggio 2019, i previgenti albi. È un’altra complicazione del passaggio dal vecchio al nuovo servizio civile”. “Abbiamo trovato - aggiunge subito Spadafora - una soluzione che consenta di mantenere operativo, nel momento di massimo utilità (quello della scrittura delle nuove regole), l’organismo di consultazione e confronto. A stretto giro, infatti, verranno chieste agli enti e alle amministrazioni le designazioni dei rappresentanti che siederanno nella nuova Consulta, ai quali si aggiungeranno i rappresentanti eletti dai volontari. In quest’ambito, l’obiettivo è avere una consulta che disponga di strumenti idonei ad implementare la semplificazione, la snellezza, la trasparenza e la capacità di creare progettualità di valore del sistema servizio civile”.
Infine, sulla vicenda del taglio ai fondi europei FAMI, destinati lo scorso anno a finanziare 3.000 posti di servizio civile per giovani rifugiati o titolari di protezione umanitaria, il Sottosegretario chiarisce come “non sia stato possibile prevedere tali risorse nel recente Avviso agli enti di presentazione progetti per il 2019, non certo per disinteresse mio o del Dipartimento, ma perché gli Accordi sottoscritti (con il Ministero dell’Interno, ndr.) prevedevano impegni di risorse soltanto per il 2018”.
“È chiaro – aggiunge l’esponente del Movimento 5 Stelle – che stiamo vivendo una fase nuova, che, per il servizio civile, è l’effetto delle scelte del precedente Governo, peraltro non sempre felici. In ogni caso, è un momento di transizione ed è auspicabile che tutti gli attori colgano l’occasione per innovare. Sia nella strategia, sia nelle modalità operative, sia ancora, ove occorra, nella propria stessa fisionomia. Dobbiamo fare in modo che la scelta di servire per il bene comune sia sempre un’opportunità di crescita professionale e personale”.
Poi annuncia: “Abbiamo iniziato a ragionare con una prospettiva di lungo periodo sull’impianto stesso della programmazione, convinti che sarà la chiave di volta del Servizio civile universale. Può sembrare scontato, ma già la ciclicità dei bandi e dei progetti dimostra che tale approccio non è finora mai stato preso in considerazione. A breve, coinvolgeremo i diversi attori del sistema per poter disporre di tutti gli elementi di valutazione”. “Stiamo poi individuando – prosegue - soluzioni organizzative ed operative per ridurre drasticamente i tempi della valutazione dei progetti, accelerare l’avvio in servizio dei volontari e mettere a regime le diverse fasi di governo del sistema”. “Già nel prossimo mese, alcune migliaia di volontari selezionati con il bando di agosto scorso inizieranno il servizio. Monitoreremo tutta la loro esperienza, senza dimenticare mai che i protagonisti sono loro, i nostri giovani, e il compito di tutti noi è quello di costruire le condizioni ottimali affinché possano essere buoni cittadini di questo Paese”, conclude il Sottosegretario Spadafora. (FSp)